Il Fisco scopre 12.000 evasori nascosti redditi per 50 miliardi

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Sbalorditive sono le cifre: nell’anno appena trascorso, la Guardia di Finanza ha scoperto redditi non dichiarati al fisco per 50 miliardi di euro, e inoltre 8 miliardi di Iva, e ben dodicimila persone che si erano resi responsabili di reati e frodi fiscali.
La Finanza sta spingendo sull’acceleratore quanto a economia sommersa, frodi e evasione. «Per i danni che producono al bilancio pubblico, alla concorrenza tra imprese e alla credibilità  del Sistema Italia».
Ed ecco gli strabilianti risultati. Nel corso di indagini varie sono stati sequestrati immediatamente 902 milioni di euro. Altri 11 miliardi di euro erano stati trasferiti all’estero con residenze di comodo e sottratti al fisco italiani. Infine sono venuti alla luce 7500 evasori totali, di quelli che non presentano alcuna dichiarazione dei redditi. Finti indigenti: avevano occultato redditi per 21 miliardi di euro. «Ora ci sentiamo meno soli», dichiara il comandante generale del Corpo, Nino Di Paolo. Si riferisce al plauso con cui i contribuenti onesti hanno salutato le loro ultime spettacolari operazioni antievasione, ma anche alle parole d’incoraggiamento del nuovo governo. «Ma i tempi sono cambiati».
E’ un’Italia di soliti evasori, furbi trafficoni, truffatori impudenti. Il 39% degli esercizi commerciali del territorio fiorentino, ad esempio, non rilascia scontrini fiscali. Lo stesso accade a Bologna: su 370 controlli eseguiti, la mancata emissione è stata riscontrata in 170 casi. A Venezia controlleranno 4mila e 600 studenti dell’università  di Cà  Foscari per verificare chi ha effettivamente diritto a borse di studio e sovvenzioni. Ogni tanto, poi, incappano in storie degne di un film. A Padova hanno incastrato un imprenditore dell’autotrasporto, Roberto Cabbia, che non solo aveva omesso di versare tasse per 1,5 milioni di euro nonché contributi previdenziali per altri 2,2 milioni di euro (lasciando in braghe di tela 300 dipendenti), ma aveva nascosto dapprima i soldi in Svizzera per poi allestire una scuderia di purosangue in Italia. Cabbia aveva infatti la passione dei cavalli e pur di comprare un campione a quattro zampe non esitava davanti a nulla. E’ così che ha comprato «Mustang Grif», figlio del mitico «Varenne». «Mustang Grif», valutato 600 mila euro e vincitore già  di diversi premi da 150 mila euro, ora corre per lo Stato: è stato sequestrato come provento illecito e i prossimi premi finiranno sul Fondo unico Giustizia. Serviranno a finanziare caserme e tribunali.
I successi maggiori, in termini quantitativi, vengono dalla scoperta degli evasori totali e dalle inchieste sulle finte residenze all’estero. Sono miliardi di euro recuperati alle casse dello Stato. Ma dietro e accanto all’evasione fiscale – spiega la Finanza – «si celano spesso altri reati: il riciclaggio, la corruzione, l’emissione di fatture false per beneficiare indebitamente di fondi pubblici, l’illecito trasferimento di capitali all’estero o la commissione di reati di borsa».
I verbali della Guardia di Finanza vengono poi recepiti dall’Agenzia delle Entrate per il cosiddetto «accertamento» e finiscono in ultima istanza sui tavoli di Equitalia. Non meraviglia, dunque, che molti, una volta pizzicati dalle Fiamme Gialle, aderiscano spontaneamente ai rilievi. La procedura consente una conciliazione pagando il 10% dei verbali.
«In questo periodo di crisi economica, anche chi prima giustificava come “furberia” l’evasione, non comprendendone la reale insidiosità , ha dovuto prendere atto della pericolosità  sociale del fenomeno», spiega la Guardia di Finanza. Che ora, con gli ultimi decreti, ha davvero tutti gli strumenti per stanare gli evasori. E la caccia è aperta, soprattutto all’evasione «più consistente e sofisticata», ovvero le triangolazioni fra società  dei paradisi fiscali, le intestazioni fittizie di patrimoni, le grosse operazioni elusive.
Con i suoi 600 reparti disseminati per l’Italia, la Finanza sta contrastando le cosiddette «frodi Carosello», dove stimabili società  si approvvigionano dall’estero attraverso intermediari fasulli che nascono e muoiono al puro scopo di emettere fatture che nascondono l’Iva: scoperti quasi 2 miliardi di Iva evasa. Poi, certo, ci sono le operazioni più classiche, non meno insidiose: 12.676 i lavoratori «in nero» scovati, di cui oltre 2500 extracomunitari; 1981 casi di fatture false; 402 casi per non aver versato l’Iva; 2000 omesse dichiarazioni dei redditi e altri 2000 denunciati per aver distrutto o occultato la contabilità .


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