Il decennale di Guantanamo, «uno scandalo mondiale»

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NEW YORK – Per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, una legge sul bilancio del Pentagono (la National Defence Authorisation Act, che il presidente Barack Obama ha firnato a fine anno) codifica il potere dei militari di imporre la «detenzione indefinita», senza prove d’accusa né processo non solo di chi è catturato in teatro di guerra, ma chiunque sia ritenuto minaccia per la guerra al terrorismo. E’ una norma senza precedenti quanto a violazione dei diritti civili e costituzionali negli Usa. E riguarda ovviamente coloro che sono ancora detenuti a Guantanamo – in particolare per gli 89 tra loro che sono stati ormai prosciolti, ma restano nel supercarcere in attesa di libertà .
Hina Shamsi, giurista della American Civil Liberties Union, organizzazione americana per la tutela dei diritti civili, parla di un «regime di militarizzazione per la guerra al terrorismo». Le abbiamo rivolto alcune domande in occasione del decennale di quel limbo illegale che è Guantanamo, aperto appunto dieci anni fa dall’amministrazione Bush e che Obama aveva promesso di chiudere entro un mese dalla sua elezione alla presidenza.
Quanti detenuti sono ancora rinchiusi a Guantanamo?
Sono 171 i detenuti ancora a Guantanamo. Per 89 di questi, già  prosciolti dal Pentagono e dalla Cia e pronti a essere scarcerati, la nuova legge che autorizza la detenzione a tempo indeterminato non apre alcuna prospettiva di libertà . Tantomeno credo che ci sia da aspettarsi la chiusura di Guantanamo.
La Corte Suprema degli Stati Uniti nel 2006 riconobbe il diritto dell’habeas corpus, ovvero anche i detenuti di Guantanamo avevano il diritto a difendere la propria innocenza. La nuova legge cancella anche questo diritto?
La decisione della Corte Suprema non sarà  abolita da questa legge militare. Però la detenzione a Guantanamo rischia di diventare perpetua, perché la legge da un lato vieta al governo americano di trasferire i detenuti in un carcere degli Stati uniti per subire un regolare processo federale, dall’altro vieta il trasferimento nel paese d’origine senza che vengano richieste e approvati criteri di garanzia di detenzione richieste e decise di volta in volta dal Pentagono.
In pratica, gli 89 detenuti di cui è già  sancito il diritto alla libertà  dovranno ricominciare l’iter burocratico per non restare a Guantanamo in perpetuo.
La prospettiva purtroppo è proprio questa. La situazione di Guantanamo non è cambiata, ed è uno scandalo a livello mondiale.
Avete prove documentate che la tortura inflitta ai detenuti durante gli interrogatori continui a tutt’oggi?
La detenzione con isolamento totale, le tecniche di deprivazione del sonno, la nutrizione forzata, ed ora la detenzione perpetua non sono tortura?
Poco si parla della prigione di Bagram, in Afghanistan, anche questa aperta dall’amministrazione Bush e accessibile soltanto dalla Croce Rossa internazionale. E’ stata chiusa da Obama?
La prigione di Bagram è una «nuova Guantanamo», un limbo illegale dove i detenuti, catturati dagli americani sul teatro di guerra e da tutte le parti del mondo e qui trasferiti, non hanno neppure i pochi diritti acquisiti negli anni dai detenuti di Guantanamo. Poco è permesso sapere dal Pentagono; le condizioni sono atroci, non esiste il diritto a rappresentanza legale, neppure il diritto a un processo farsa militare come avviene a Guantanamo. Il carcere sotto controllo Usa ha cambiato il nome, ora si chiama Parawan, ma non le condizioni di legalità .
Il presidente dell’Afghanistan Hamid Karzai ha chiesto la settimana scorsa al governo usa di trasferire tutti i detenuti di Bagram sotto il controllo afghano: ritiene che esista una possibilità ?
Dopo l’approvazione di questa legislazione che comprende la «detenzione perpetua per la lotta al terrorismo» ritengo sia improbabile.


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