I versi civili di Marisa Zoni

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Nata a Castel San Pietro Terme (Bologna) nel 1935, la scrittrice, che per quarant’anni ha insegnato tra il nord e il centro Italia, ha lavorato con alcuni tra i maggiori autori del Novecento italiano, da Paolo Volponi a Lalla Romano, da Vittorio Sereni a Roberto Roversi. Su suggerimento di Volponi fu proprio Sereni nel 1966, quando era direttore editoriale di Mondadori, a cogliere la «carica innovativa e il forte radicamento dei suoi testi nelle passioni civili e nella quotidianità » di quegli anni. Per questo nel ’67 Mondadori diede alle stampe «La scarpinata», un viaggio italiano «dal tono eversivo con sorriso». Nel ’71 su iniziativa di Pier Paolo Pasolini uscirono su «Nuovi Argomenti» alcuni testi della poetessa, impegnata nel frattempo in una intensa collaborazione con pittori, scultori e incisori. (Da ricordare la cartella «Per una terra isolata» del 1974, con incisioni di Renato Bruscaglia e introduzione di Paolo Volponi). Fondatrice alla fine degli anni ’70 di una tra le prime associazioni in Italia che difendono i diritti civili dei tossicodipendenti, Marisa Zoni ha inoltre pubblicato nel 1999 per Manni «Come un metallo o un tamburo», un «canto nero, tra Brindisi e Valona» (come lo ha definito Attilio Lolini) e nel 2004 da Pendragon la raccolta «Tu paria dai mille occhi».


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