by Editore | 8 Gennaio 2012 9:38
Le novità non riguardano solo i numeri di questa manifestazione-fiaccolata, perché c’è quest’altra frase che Lucia King, incaricata dell’organizzazione, pronuncia subito dopo l’incontro all’ambasciata cinese, ieri sera: «I presidenti di tutte le associazioni presenti si sono impegnati a mantenere la calma. Ma è inutile nascondere che ci sentiamo tutti colpiti, sia da quello che è accaduto alla piccola Joy e a suo padre, sia da questi furti e rapine che subiamo di continuo, ormai da mesi». Da molti punti di vista martedì non si annuncia come una giornata semplice, per Roma.
Nella serata di ieri appare chiaro che la richiesta di autorizzazione precedente, quella per «cinque-seicento persone» presentata al commissariato di Tor Pignattara, si può anche strappare. La fiaccolata si farà , sì, ma non muoverà dal quartiere dell’agguato che ha ucciso la piccola Joy e suo padre: l’appuntamento, visti i numeri annunciati dei soli partecipanti di origine asiatica, è stato spostato in piazza Vittorio, nel multietnico e centrale rione Esquilino. Da lì, poi, intorno alle cinque del pomeriggio, il corteo vorrebbe spostarsi e raggiungere, a piedi, la via dell’agguato. Quasi quattro chilometri da percorrere, in un giorno feriale, a metà pomeriggio: il traffico, nel quadrante est della città e non solo, rischia di impazzire. «Adesso vedremo se sarà possibile — spiega il capogruppo pd del quartiere del duplice omicidio, Gianluca Santilli — ma noi di certo contribuiremo alla riuscita della manifestazione con almeno cento persone per il servizio d’ordine. Almeno, perché i numeri potrebbero essere imponenti: oltre ai cinesi saranno presenti i moltissimi romani indignati per quanto accaduto mercoledì sera. Noi comunque faremo di tutto per evitare che tra i partecipanti qualcuno possa reagire al dolore in modo sconsiderato». I parenti della piccola Joy sono arrivati ieri dalla Cina: hanno visto la piccola nella bara bianca, all’obitorio, accanto a quella del padre, e, all’esterno, si sono sentite urla disperate.
Nel corteo non ci saranno bandiere di partito: «Ma di fronte a una ferocia mai vista in città , questa fiaccolata sarà la risposta più importante». La comunità cinese lo sa: «Noi manifesteremo per esprimere vicinanza alle vittime di quella violenza inaudita, ma anche per chiedere la protezione che spetta alle nostre vite e ai nostri beni». Subito dopo, Lucia King aggiunge un’unica frase: «Sarà pacifica». La ripete tre volte, come se qualcuno non le credesse.
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