by Editore | 21 Gennaio 2012 10:05
Un Consiglio dei ministri fiume, durato ben otto ore, ha licenziato ieri l’atteso decreto su concorrenza e liberalizzazioni, definito Cresci-Italia dopo il Salva-Italia di dicembre. «Più spazio ai giovani e al merito, meno rendite e privilegi per eliminare la giungla di chiusure e barriere» e avere «più crescita, ma anche più equità », ha spiegato il premier Monti in conferenza stampa, annunciando un altro decreto sulle “semplificazioni” per la prossima settimana. «Dopo i sacrifici fiscali offriamo agli italiani la liberazione dalle tasse occulte», ha scandito Monti.
Molte novità e qualche passo indietro nel decreto. La Pubblica Amministrazione, ad esempio, non potrà pagare i corposi debiti verso le imprese (circa 70 miliardi di euro) con titoli di Stato. L’ipotesi era nella bozza di decreto entrata in Consiglio, è stata discussa a lungo, infine accantonata, dopo i rilievi del Tesoro sull’impatto potenziale che una simile soluzione avrebbe avuto sul debito pubblico.
Di seguito, tutte le novità del decreto e, in corsivo, il commento dell’Istituto Bruno Leoni.
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