Frequentare i mercati (quelli veri)

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Credo che solo così si potrebbero rendere conto — lasciando per un momento da parte le statistiche Istat — del costo reale della vita, della diminuita capacità  di acquisto delle famiglie, di quello che gli economisti definiscono «svalutazione percepita» che è la sola reale, e quindi anche del perché delle continue «promozioni», del «prendi tre e paghi due», di scelte tutte orientate alla minima spesa, anche senza prendere in considerazione la qualità  dei prodotti.
Va premesso che potranno comprendere tutto questo se terranno presente un dato oggettivo, ossia che più della metà  degli italiani ha un reddito reale inferiore ai duemila euro al mese; quindi chi ha un reddito superiore ai diecimila euro (e anzitutto i politici dai quali dipendono i destini della nazione) non può capire i problemi veri di gran parte della popolazione; come non può capire quanto incide l’aumento dei prezzi dei trasporti pubblici (anzitutto delle ferrovie) e della benzina chi viaggia gratis in treno e con macchina di servizio.
Quando la cancelliera Angela Merkel si fa vedere al mercato per i suoi acquisti personali, può darsi che cerchi pubblicità ; ma certo questa scelta rispecchia anche lo stile di una classe politica che non ha perso (come la nostra) e non vuole perdere il contatto con i problemi reali della popolazione e non vuol vivere isolata nelle corporazioni e nei palazzi. E se ci si ricordasse che accade di incontrare a Londra, su un red bus, membri del governo, forse si eviterebbero tante macchine e scorte inutili alle quali i politici si sono abituati per darsi una qualche importanza (della quale certo il nuovo governo non ha bisogno), mantenendo per decenni molti privilegi anche una volta scaduto il loro mandato. 
Così anche inviterei il ministro della Giustizia a visitare le carceri, il ministro dell’Istruzione a visitare le scuole, il ministro dei Beni culturali a visitare musei e siti archeologici, non per solenni programmate inaugurazioni, ma per visite amichevoli e improvvisate: forse avrebbero del Paese, per i settori di loro competenza, una visione più realistica.
Insomma scendere fra la gente e non comportarsi, lo ricordava don Milani, come quegli insegnanti che conoscono gli alunni a memoria, come noi tutti la tavola pitagorica.


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