Disoccupati record 27 milioni in più rispetto a 4 anni fa
Nel corso dei prossimi 10 anni, il mondo si troverà inoltre ad affrontare una «sfida urgente», ovvero «creare 600 milioni di posti di lavoro produttivi per poter garantire una crescita sostenibile e preservare la coesione sociale».
«Dopo tre anni di crisi continuata dei mercati del lavoro e di fronte alla prospettiva di un ulteriore peggioramento della situazione economica mondiale, la disoccupazione ha raggiunto la cifra di 200 milioni di persone a livello globale», sostiene ancora l’Ilo. Nel prossimo decennio saranno necessari più di 400 milioni di nuovi posti di lavoro per assorbire la crescita annuale di manodopera stimata in 40 milioni l’anno. E il totale, fa appunto i 600 milioni auspicati.
Ma non basta: si dovranno creare posti dignitosi per circa 900 milioni di lavoratori che vivono al di sotto della soglia di povertà dei 2 dollari al giorno, specialmente nei paesi in via di sviluppo. «Nonostante gli sforzi dei governi, la crisi dell’occupazione continua senza tregua: nel mondo un lavoratore su tre – circa 1,1 miliardo di persone – è disoccupato o vive al di sotto della soglia di povertà », ha dichiarato il direttore generale dell’Ilo, Juan Somavia.
Il rapporto fa notare che la ripresa a cui abbiamo assistito nel 2009 è stata breve e che rimangono sempre 27 milioni di disoccupati in più rispetto al 2007. Il fatto che le economie non creino posti sufficienti si ripercuote nel rapporto occupazione-popolazione, che ha registrato un declino record tra il 2007 (61,2%) e il 2010 (60,2%).
Allo stesso tempo, la forza lavoro conta circa 29 milioni di persone in meno rispetto a quanto previsto dalle tendenze precedenti alla crisi. Se gli «scoraggiati» fossero contabilizzati come disoccupati, la disoccupazione mondiale passerebbe dagli attuali 197 milioni a 225 milioni e il tasso di disoccupazione dal 6 al 6,9%.
Il rapporto descrive tre scenari sull’evoluzione dell’occupazione. La proiezione di base mostra 3 milioni di disoccupati in più per il 2012 e un aumento fino a 206 milioni entro il 2016. Se il tasso di crescita mondiale scendesse al di sotto del 2%, la disoccupazione aumenterebbe a 204 milioni nel 2012. In uno scenario più positivo, immaginando una soluzione rapida della crisi del debito nell’eurozona, la disoccupazione mondiale si ridurrebbe di circa un milione nel 2012.
I giovani continuano a essere le principali vittime della crisi. Viste le tendenze, il rapporto precisa che sono poche le speranze di vedere un sostanziale miglioramento delle loro prospettive di impiego nel breve termine.
Secondo l’Ilo 74,8 milioni di giovani tra i 15 e i 24 anni erano disoccupati nel 2011 (oltre 4 milioni in più dal 2007). Inoltre, a livello globale, un giovane ha circa tre possibilità in più di essere disoccupato rispetto a un adulto. Il tasso di disoccupazione giovanile, al 12,7%, si attesta un punto percentuale al di sopra del livello pre-crisi.
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