Caulonia, la ‘ndrangheta colpisce il laboratorio per i rifugiati politici

by Editore | 4 Gennaio 2012 9:47

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La bomba l’han messa di notte come solo i vigliacchi sanno fare. E l’attentato aveva un obiettivo preciso: mettere a tacere uno straordinario esempio di lotta al razzismo e alla ‘ndrangheta. Sono tanti anni che il gruppo cooperativo Goel gestisce progetti di accoglienza (di rifugiati politici e di minori stranieri non accompagnati) assieme al Comune di Caulonia e ad altri comuni della Locride. Uno di questi è un ristorante multietnico che Goel stava predisponendo come laboratorio d’inserimento lavorativo per i migranti, la cui apertura era ormai imminente. L’ordigno è stato fatto esplodere proprio davanti all’ingresso. La porta è stata divelta e i danni sono ingenti. «È un atto di stampo chiaramente mafioso, uno dei tanti che hanno colpito la Locride e la Calabria negli ultimi giorni che ci spinge ancora di più a continuare nel nostro percorso di legalità  e giustizia sociale – ha detto Vincenzo Linarello, presidente del gruppo – continuando con forza le attività  di accoglienza degli immigrati, per sottrarli al controllo della malavita e guadagnarli all’integrazione e allo sviluppo, incrementando le attività  di Goel Bio per creare un mercato locale degli agrumi che premi gli agricoltori che si oppongono alla ‘ndrangheta e ai torbidi mercati di sfruttamento, persistendo a ignorare e disprezzare le regole non scritte che la ‘ndrangheta impone a livello sociale ed economico». «Nelle prossime ore concorderemo una risposta democratica, la più larga possibile alla intimidazione subita», ha dichiarato Ilario Ammendolia, sindaco di Caulonia, noto per il suo impegno antirazzista. L’attentato fa seguito a quello della notte di Natale a Lamezia Terme, dove un ordigno era esploso davanti all’entrata di un centro per minori stranieri non accompagnati aperto dalla comunità  “Progetto Sud” di don Giacomo Panizza, in un bene confiscato alla cosca Torcasio. Anche in questo caso, si è trattato di un’azione nei confronti di una delle «esperienze positive» in Calabria. Ma c’è un altro aspetto in comune: entrambi i centri si occupano di immigrazione, in particolare dell’assistenza ai minori stranieri non accompagnati.

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