Carceri, rinvio sul decreto Severino

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Il governo ha superato nella mattinata di ieri un voto a scrutinio segreto su un emendamento della Lega Nord, all’opposizione, che puntava ad affossare il decreto. Ma la votazione è finita con 52 voti contro il dl, il che significa che ci sono stati 27 «franchi tiratori» oltre i 25 senatori leghisti. Gli occhi sono puntati sul Pdl, da dove l’ex ministro della Giustizia, Francesco Nitto Palma, ha proposto di cambiare la norma simbolo del provvedimento, ovvero quella che prevede di trattenere per 48 ore nelle camere di sicurezza della polizia invece che in carcere le persone arrestate, in attesa dell’udienza di convalida. La Lega ha gridato al successo e ha detto che nella maggioranza bipartisan del governo sono comparse le prime crepe. A nulla è servito un lungo vertice, convocato in fretta e furia a ora di pranzo a Palazzo Madama: il ministro della Giustizia, Paola Severino, firmataria del decreto, si è presa una pausa fino a martedì prossimo, in cui cercherà  di ritoccare il testo con l’aiuto dei relatori, uno del Pd e uno del Pdl.


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