Cani e gatti uccisi dai fuochi, ecco l’altra strage record in Campania: protestano verdi e animalisti

Loading

Cani, gatti ma anche uccelli, sono rimasti uccisi dai botti, molti dopo essere scappati per la paura. Secondo l’Aidaa, l’associazione italiana in difesa degli animali e l’ambiente, sarebbero finora 237 i cani e i gatti morti a causa del Capodanno. Il bilancio, afferma l’associazione, è migliore rispetto a quello dello scorso anno quando a rimanere uccisi furono mille animali. Per i Verdi, invece, solo in Campania quest’anno le vittime sarebbero state 900. La maggior parte delle segnalazioni di cani rinvenuti morti arrivano dalla Campania, dalla Puglia e dalla Sicilia, mentre per quanto riguarda gli animali fuggiti, sia cani che gatti, il maggior numero di segnalazioni arriva da Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna. Ma la denuncia più forte è quella del commissario regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli. «Lo scorso Capodanno in Campania vennero uccisi dai botti circa 800 animali, quest’anno dai primi dati siamo arrivati a oltre 900: una strage. Molti morti in modo orribile, investiti dai fuochi». Solo nei prossimi giorni comunque sarà  possibile fare il quadro completo della situazione. «Gli animali percepiscono i suoni in modo diverso da noi, anche quando non muoiono è certo che si spaventano», spiega l’etologo Enrico Alleva. «Ma non ci sono solo cani e gatti, anche gli uccelli possono disorientarsi, gli allocchi si infilano nei camini per sfuggire ai rumori che non capiscono e poi non riescono più ad uscire. Per tutti gli animali è un grosso stress, per capire basti pensare che i colombi a Roma si spaventano ancora per il cannone che spara a mezzogiorno».


Related Articles

Chernobyl anni 30 dopo

Loading

Il 26 aprile 1986 l’esplosione del reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl, nell’Ucraina settentrionale, allora Urss, provoca la fuoriuscita di una nube radioattiva che si disperde nell’atmosfera

Nuovi pozzi di petrolio nel Yasunì

Loading

Ha fatto molto parlare di sé, e con ragione, il progetto del governo ecuadoriano di non estrarre petrolio nel Parco nazionale di Yasunì, uno dei luoghi di maggiore concentrazione di diversità  biologica del pianeta, in piena regione amazzonica.

Tutti i numeri di Expo: persi 32 milioni e ci è andata pure bene

Loading

La società Expo Spa marca un rosso da 32 milioni che potrebbe allargarsi. C’è chi nelle passate edizioni ha fatto peggio, ma gli impatti economici dell’evento a oggi rimangono modesti. Insomma, la parola d’ordine dopo i miliardi di soldi pubblici messi sul tavolo è una: accontentarsi

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment