C’è la crisi, Air France taglia i costi sospeso l’aumento della quota in Alitalia

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ROMA – L’atterraggio di Air France nel 2012 sarà  più difficile del previsto. All’orizzonte si profila una primavera di tagli e la rinuncia alla fusione con Alitalia di cui i transalpini detengono il 25%. Il piano di austerità  verrà  svelato tra oggi e domani nel corso di due cda (uno con i partner di Klm) che metteranno a punto la strategia di uscita dalla crisi. 
Le difficoltà  e le perdite di Air France (che in nove mesi ha bruciato 366 milioni di euro), hanno pesato sull’intero gruppo mentre la gestione oculata degli olandesi è riuscita a limitare i danni. Klm, quindi, vuole una prova tangibile, fatta di sacrifici e rigore. Per questo il nuovo amministratore delegato del vettore parigino, Alexandre de Juniac (già  capo di gabinetto con l’ex ministro dell’Economia Christine Lagarde, oggi a capo del Fmi) è pronto a mettere sul tavolo una profonda ristrutturazione dell’azienda, spinto anche dal vecchio numero uno Jean-Cyril Spinetta tornato alla cloche operativa del gruppo. 
Nell’agenda dei francesi, secondo quanto riferisce Le Figaro, ci sarebbe un passo indietro nella acquisizione di ulteriori quote all’interno di Cai-Alitalia. Sfumerà , a meno di una miracolosa ripresa dell’economia e dei conti, la fusione che molti davano per certa e che lo stesso ad di Alitalia, Rocco Sabelli, ha più volte caldeggiato come sbocco “naturale” per una compagnia medio-piccola come quella italiana. Oggi Air France ha perso terreno in Borsa ed un eventuale matrimonio potrebbe costare troppo e non piacere ai mercati. 
Tra un anno scadrà  il periodo di lock-up che blocca la vendita di quote da parte dei soci di Cai (che nel 2011 non riusciranno a vedere, anche se di poco, l’agognato pareggio di bilancio operativo). Ma il dossier stilato a Parigi non prevede un esborso di denaro nel 2013 per acquisirne il controllo. Piuttosto si punterà  ad una più stretta collaborazione tra aziende, ma nulla di più almeno per tutto il prossimo anno. 
Intanto il piano di Air France deve riportare il bilancio in quota già  nel 2012: per riuscire nell’impresa punterà  sulla riduzione di rotte sul corto e medio raggio (le meno redditizie), per rintuzzare l’assalto delle low cost sull’internazionale. E sul lungo raggio dovrà  scendere in campo e combattere le grandi compagnie orientali sul loro terreno, fatto di alta qualità  del servizio e tariffe concorrenziali. In quest’ottica de Juniac è pronto a rinunciare a nuove acquisizioni (anche se è di ieri la notizia dell’ordine di 25 Boeing Dreamliner, i 787). In arrivo anche tagli ai bonus dei dirigenti (compreso il proprio) per un biennio di austerità  che colpirà  sia i lavoratori di terra, sia il personale di volo. 
In Air France lavorano quasi 59mila dipendenti (28mila quelli di Klm) e a partire dalla primavera potrebbe scattare una pesante riduzione del personale. Una spina nel fianco del governo francese – in possesso del 16% del capitale – e di Nicolas Sarkozy che ad aprile affronterà  la prova delle presidenziali.


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