Bpm, Bankitalia contesta il patto occulto “Amici ha presentato la lista Annunziata”

by Editore | 12 Gennaio 2012 7:54

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MILANO – Ingaggio plurimilionario – con polemiche – per il neo consigliere delegato di Bpm, Piero Montani, cui sembra siano stati garantiti un milione l’anno di ingaggio fisso, più due bonus da 500mila l’uno e altri due milioni in caso di mancata rielezione all’assemblea dell’aprile 2014. 
Ma la popolare non riesce a ritrovare serenità , nonostante i rialzi di ieri in Borsa (+9,3%). La lettera di Bankitalia, inviata ai membri dell’associazione Amici della Bipiemme e datata 5 gennaio è durissima. Il testo dà  notizia dell’avvio della procedura sanzionatoria nei confronti dell’associazione, per violazione dell’articolo 20 del Testo unico bancario. Bankitalia dice senza perifrasi che «la pervasiva interferenza esercitata e il potere di orientare le decisioni degli organi sociali configurano l’Associazione Amici della Bipiemme come accordo parasociale in forma associativa». Come tale, l’accordo doveva essere comunicato alla Banca d’Italia e invece l’Associazione «ha negato la sussistenza di accordi tra i propri associati».
L’Associazione ha avuto importanti conseguenze sulla vita della banca, dalle promozioni degli Amici (ricordate sempre nella lettera) alla stessa gestione dell’Assemblea del 22 ottobre, quella che varò il cambio della governance alla Bpm (con l’adozione del modello duale). Ma, scrive Via Nazionale, nonostante le richieste di discontinuità  formulate da Bankitalia, «l’Associazione ha presentato una lista (lista n.4, capeggiata dal prof. Annunziata) con un significativo numero di nominativi che già  ricoprivano cariche all’interno del gruppo Bpm». 
Quelle votazioni, ricorda Bankitalia, fecero sì che «la lista sostenuta dall’Associazione ha espresso la maggioranza (11 su 19) dei membri del consiglio di sorveglianza… l’Associazione pertanto è stata in grado di far eleggere ben 7 consiglieri che già  ricoprivano cariche sociali nel gruppo, contrastando in tal modo l’azione di rinnovo degli organi della cooperativa». Insomma, i vertici dell’Associazione amici di allora, quelli che hanno ricevuto la lettera di Bankitalia, nel frattempo sono cambiati (ci sono state elezioni che hanno rivoluzionato il quadro) ma hanno fatto in tempo, sostiene Bankitalia nella sua lettera, a contribuire in modo sostanziale ad eleggere il nuovo consiglio di sorveglianza. Secondo Bankitalia infatti l’Associazione ha posto in essere «comportamenti dai quali è derivato l’esercizio concertato del diritto di voto degli associati». E già  nella lunga e durissima ispezione di via Nazionale, ricordata nella lettera, avevano trovato «ampia documentazione» le circostanze per cui «anche in conseguenza dell’influenza esercitata dall’Associazione, il contesto di riferimento e gli equilibri tecnici della banca hanno registrato un marcato deterioramento». In passato, gli «organi aziendali non hanno adottato sufficienti iniziative per corrispondere alle ripetute richiese della vigilanza».

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