Bologna, L’università festeggia Eco, domani torna “Il nome della rosa”
Nelle sale affrescate della Scuola di studi umanistici da lui fondata, si è svolta la festa di compleanno in onore dell’intellettuale arrivato alla cattedra di Semiotica a Bologna nel 1975. “Hai reso l’Alma Mater più nota, più appetibile e anche più allegra”, il saluto del rettore Ivano Dionigi. Con lui anche i suoi predecessori Pier Ugo Calzolari e Fabio Roversi Monaco che hanno ringraziato Umberto Eco per il contributo nelle discipline della comunicazione. “Grazie per la tua smodata generosità “, ha detto ancora Dionigi, “tu sei la prova che non siamo tutti uguali”. Ingresso a inviti, Eco ha scherzato con i giornalisti sullo scalone dello storico palazzo: “La notizia è vecchia di ottant’anni”. Con lui gli allievi e gli amici tra cui Ugo Volli, Omar Calabresi, che gli ha dedicato la laudatio facendo riascoltare l’intervista impossibile a Beatrice di Dante registrata da Eco per la Rai o l’imitazione di Fiorello, Inge Feltrinelli, Elisabetta Sgarbi, il senatore Federico Enriques, Alessandro Bergonzoni, Anna Ottani Cavina. La torta con la scritta “Auguri Umberto”, la candelina spenta, il filosofo Nuccio Ordine che improvvisa una storia con i cognomi degli invitati. Il clima è da rimpatriata, in quella Bologna tra portici e accademia che Eco ha reso famosa. Domani uscirà per Bompiani Il nome della rosa in una edizione riveduta e corretta dall’autore.
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