Benzina record a 1,8 euro al litro le addizionali infiammano i prezzi

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La benzina sfiora – e in diversi distributori del Centro e del Sud raggiunge – quota 1,8 euro al litro. Un ennesimo record che – letto assieme agli aumenti di Capodanno su elettricità , gas e pedaggi autostradali – mette a dura prova i budget delle famiglie e fa lanciare ai consumatori l’allarme: «Costi incredibili, conseguenze drammatiche». 
Ieri, segnala il monitoraggio di Quotidiano energia, il prezzo della verde ha toccato (all’Ip) il tetto di 1,738 euro (l’Eni si è “fermata” a 1,730). Aumento questo legato allo scatto delle addizionali sul carburante che diverse regioni (Toscana, Lazio, Liguria, Marche e Umbria) hanno applicato dal primo gennaio. Ritocchi di pochi centesimi destinati però ad alimentare un effetto moltiplicatore sui prezzi visto che – segnala la Coldiretti – in Italia l’86 per cento dei trasporti viaggia su strada e i costi aggiuntivi inevitabilmente su scaricano sul consumatore finale.
Per il momento, comunque, la colpa dell’aumento è tutta fiscale, tanto che il prezzo del diesel – non toccato dall’addizionale – è rimasto fermo a 1,7 euro al litro. E anche se le Regioni interessate considerano inevitabile l’aumento («abbiamo dovuto applicarlo, lo ha imposto l’ex ministro Tremonti per coprire il Fondo alluvioni», specifica la Liguria) certo è che le conseguenze sui budget familiari saranno pesanti.
Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, stima che i ritocchi del prezzo della benzina potrebbero comportare un innalzamento dell’inflazione dello 0,3 per cento raggiungendo quindi il 3,6 per cento a febbraio. «Tutta la partita energetica pesa sul paniere per l’11 per cento, gli effetti cominceranno a vedersi già  nelle prossime settimane – precisa – In Italia si consumano ogni anno 40 milioni di tonnellate di carburante, quota necessaria a garantire la mobilità , e nell’ultimo anno il prezzo medio è aumentato di 30 centesimi, di cui 20 legati alla tassazione. Un livello che non ha precedenti negli ultimi venti anni e che ci porta al primo posto in Europa per il costo dei carburanti. Recuperare entrate era obbligatorio. Ma se non ci saranno interventi sulla crescita, gli effetti dell’inflazione vanificheranno gli sforzi fatti con questa supertassazione».
Far leva sulla benzina, d’altra parte, è una delle strade più facili per fare cassa: dall’inizio dell’anno le accise sono state ritoccate cinque volte. Ma gli effetti sui bilanci familiari, per via dei costi diretti e indiretti, possono essere ancora più evidenti. E’ quello che temono le associazioni dei consumatori: per Adusbef e Federconsumatori – tra aumento dei carburanti, aumento delle tariffe autostradali e conseguenti rincari da costo del trasporto sugli alimentari – le famiglie italiane nel 2012 dovranno fare i conti con una stangata da 353 euro, di cui 192 solo legati solo al pieno di benzina. Casper – il Comitato contro le speculazioni e per il risparmio formato da Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori – ha chiesto al ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera di convocare al più presto consumatori e compagnie petrolifere.


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