Agguato a Roma, gambizzato ex terrorista perse il posto dopo gli insulti agli ebrei

by Editore | 3 Gennaio 2012 8:44

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ROMA – Due colpi alle gambe e uno al braccio. L’ennesima gambizzazione a Roma è avvenuta intorno alle 20 e 30 di ieri davanti alle Terme di Tivoli, località  alle porte della capitale. Vittima dell’agguato è Francesco Bianco, 51 anni, ex nar, finito alle cronache non molto tempo fa, all’indomani dello scandalo di Parentopoli. Arruolato nelle file dell’Atac, la municipalizzata per il trasporto capitolino nel mirino della procura per una serie di assunzione sospette subito dopo la nomina a sindaco di Alemanno, in occasione del corteo studentesco del dicembre 2010 dal posto di lavoro si collegò a Facebook e scrisse insulti contro manifestanti ed ebrei. «Questi studenti andrebbero ammazzati a colpi di mortaio» e anche «ricoperti di pece bollente». «Fateve raccomandà  se non siete capaci de andà  a lavorà ». Questo gli costò la sospensione dall’Atac.
Ieri sera Francesco Bianco stava camminando in via Tiburtina quando in due su uno scooter si sono avvicinati. Uno è sceso, lo ha chiamato per nome ed ha esploso tre colpi, lasciandolo a terra. I carabinieri del gruppo di Frascati, hanno già  sequestrato le telecamere lungo la strada per tentare di catturare immagini utili alle indagini. Ancora è presto per dire se chi ha premuto il grilletto abbia a che fare con il suo passato nel gruppo armato di estrema destra oppure si ci sia un movente legato al suo presente.
Il nome dell’ex terrorista nero, vicino al gruppo armato di Giusva Fioravanti, più volte, dagli anni Settanta in poi, è stato associato a omicidi e a fatti sanguinari eclatanti. Oltre a essere coinvolto nel ’78 nel delitto di Roberto Scialabba, un elettricista di 24 anni, ex Lotta Continua, assassinato dal gruppo di Fioravanti su una panchina di Cinecittà , nei suoi confronti, nel 1980 venne spiccato un mandato di cattura emesso dalla procura bolognese per la strage di Bologna insieme a quello di altri 27 fascisti. Di tutti i suoi arresti, cominciati a 16 anni, quello è stato certamente il più rumoroso anche se poi è finito nel nulla, con la sua scarcerazione.
Non lontano dall’agguato subìto da Bianco, nel 2010 venne trucidato il camerata suo amico intimo Sergio Calore. Sgozzato con un piccone, in un casolare nelle campagne di Guidonia. E, qualche mese dopo, il consigliere del XX municipio di Roma (Tor di Quinto – Vigna Clara), con delega allo Sport, Andrea Antonini, anche coordinatore nazionale di CasaPound Italia, fu gambizzato mentre in motorino viaggiava sulla Flaminia.

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