Addio al boemo Josef Skvorecky i suoi scritti contro il regime comunista

by Editore | 5 Gennaio 2012 7:53

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Nato nel ’24, aveva dovuto patire l’occupazione tedesca del ’39 e i diktat del nuovo regime comunista, che certo non poteva apprezzare la sua scrittura autoironica e il suo stile, attento a registrare il parlato. I suoi primi testi descrivono una generazione cresciuta col jazz e i film americani, la stessa che ritroveremo nei Vigliacchi, romanzo subito sequestrato nel ’58 e trasformato in best-seller alternativo del socialismo reale. E quasi a costituire un’epopea di quei tempi difficili, il protagonista – Danny Smiricky – tornerà  nei racconti (Il sax basso, tradotto da Adelphi) e nei romanzi scritti in Canada (Il miracolo, Il racconto dell’ingegnere di anime umane, entrambi in italiano da Fandango Libri), dove fonderà  nel ’71 una casa editrice pubblicando autori cechi costretti in patria al silenzio, o esuli anch’essi, come Kundera.

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