A novembre bruciati 28mila posti e un giovane su tre è senza lavoro
La crisi colpisce giovani e donne e, grazie alle modifiche al sistema delle pensioni, costringe i meno giovani a rimanere al lavoro. Un quadro pesante quello che propone l’Istat fotografando la situazione del mercato del lavoro a novembre 2011. Il tasso di disoccupazione sale all’8,6 per cento, il livello più alto raggiunto dal maggio 2010. Dall’aprile 2008 al novembre 2011 si sono persi in Italia 670mila posti. In numero assoluto i disoccupati salgono oltre il tetto dei due milioni a 2.142.000 persone. Nel confronto tra ottobre e novembre 2011 il numero degli occupati cala dello 0,1 per cento: 28 mila persone in meno al lavoro, quasi tutte di sesso femminile. Il secondo dato preoccupante è quello della disoccupazione giovanile che si attesta al 30,1 per cento: in Italia un giovane su tre non ha lavoro. Dunque è particolarmente difficile la situazione delle giovani ragazze nel Sud: qui il 39 per cento delle donne tra i 15 e i 24 anni è senza occupazione. A rendere difficile la situazione dei giovani contribuiscono anche le modifiche al sistema pensionistico che costringono i più anziani a prolungare l’attività lavorativa bloccando il ricambio generazionale sui luoghi di lavoro. Aumenta anche il numero dei disoccupati di lunga durata, quelli che sono a casa da oltre 12 mesi: dal 50 al 52 per cento dei senza lavoro nel confronto tra il terzo trimestre 2011 e il 2010.
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