Un killer che in Italia miete tremila vittime all’anno
L’impiego dell’amianto è stato bandito dal nostro Paese da quasi 20 anni ma ne restano nell’ambiente 5 quintali per ogni cittadino. L’Italia è stata il secondo paese produttore europeo e tra i principali consumatori di amianto. Secondo le stime del Cnr e di Ispesl ci sono ancora 32 milioni di tonnellate di amianto sparse per il territorio nazionale e un miliardo circa di metri quadri di coperture in eternit sui tetti. Secondo il Registro Nazionale Mesioteliomi i più colpiti sono gli operai che lavorano la fibra, seguiti dai famigliari e dagli abitanti delle zone vicine ai grandi centri di pericolo, come Casale Monferrato. L’Agenzia dell’Oms per la ricerca sul cancro (Iarc) classifica l’amianto come sicuramente cancerogeno per l’uomo, capace di provocare tumori della pleura (mesoteliomi), del polmone, della laringe, dell’ovaio.
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Foto: Qualenergia.it
L’uso del carbone fossile è antichissimo. Si ritiene che i Cinesi siano stati i primi a utilizzare questo materiale usandolo per il riscaldamento e successivamente quale componente della polvere pirica. In Europa l’uso del carbone fossile risale all’inizio del XII secolo, ma solo dopo la diffusione della macchina a vapore divenne fondamentale. Da allora tutto e niente è cambiato. Circa un quarto dell’energia consumata in tutto il mondo è ancora fornita dal carbone e il suo contributo al fenomeno delle piogge acide e dell’effetto serra, soprattutto attraverso le emissioni di biossido di zolfo e anidride carbonica, non è più trascurabile.
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Si continua a morire. Dal giorno della sentenza sono decedute altre due persone a causa del mesotelioma. La notizia arriva durante l’assemblea cittadina. Il sindaco annuncia il ricorso alla corte europea