by Sergio Segio | 3 Dicembre 2011 7:00
Si è trattato di un cammino durato circa un anno e mezzo, nel quale abbiamo lavorato guardando all’esempio di Europe Ecologie che, in Francia, è riuscita a riunire le diverse anime dell’ecologismo, delle battaglie per la legalità e i diritti. Daniel Cohn-Bendit, colui che più di ogni altro ha creduto in Europe Ecologie, è uno dei garanti del nuovo soggetto ecologista italiano. Insieme a Domenico Finiguerra, il sindaco del primo comune ad aver approvato un piano urbanistico “a consumo del suolo zero”, a Marco Boschini, Enzo Cenname, Mario Tozzi, Luca Mercalli, Claudia Bettiol – l’economista che ha lanciato l’appello per i Beni comuni europei – a Stefano Leoni, presidente del WWF Italia, a Lara Benazzi delle liste civiche, a Michele Dotti, Giuliano Tallone, Gianluca Felicetti, a esponenti del mondo della cooperazione e dell’associazionismo e a più di 16 mila persone che hanno già partecipato alle primarie per scegliere il simbolo del nuovo movimento abbiamo dato anime e gambe alla nuova forza ecologista civica e verde.
Le parole chiave di questo processo politico sono innovazione e partecipazione. Per la prima volta non solo un partito politico ha scelto il proprio simbolo attraverso una consultazione popolare ma, nell’Assemblea di Roma, si è stabilita la parità di genere in tutti gli organismi. Ci sarà una co-presidenza (donna-uomo) che sarà scelta attraverso lo strumento delle primarie che si svolgeranno il 21 e il 22 aprile.
Anche la collocazione politica è innovativa: abbiamo deciso di uscire dal perimetro della sinistra radicale per essere più centrali nella società italiana, in modo da interloquire con tutti i cittadini, con le famiglie che chiedono risposte concrete ai problemi che ogni giorno devono affrontare. Centrali, ma radicali nei contenuti. I referendum dello scorso 12 e 13 giugno hanno dimostrato non solo che se si mettono al centro della proposta politica temi veri, che riguardano la vita e il futuro, nessun obiettivo è impossibile ma che, oggi, in nome del cambiamento e di proposte concrete, molti cittadini sono disposti ad andare oltre gli steccati del politicismo.
I tempi che viviamo sono più che mai difficili e la crisi democratica, economica, sociale e ambientale che subiamo deriva da un’emergenza profonda che si chiama ‘assenza di futuro’. Il governo Monti è il risultato di una marcata debolezza della politica italiana, dei politici italiani e della loro immaginazione. In un momento così difficile è necessario che si affrontino i problemi del futuro con una visione diversa del presente. La nostra visione si chiama ‘conversione ecologica dell’economia’ per dare una risposta ad un modello di sviluppo che non solo è entrato in crisi ma che produce ingiustizia sociale, povertà e inquinamento. L’Italia deve puntare sulla green economy per convertire il nostro modello industriale e creare nuova occupazione; sull’agricoltura biologica, tipica e di qualità ; sulla difesa del territorio per dare una risposta al dissesto che continua a mietere vittime sotto il fango. Proponiamo, in alternativa alle grandi opere, il ministero delle ‘Piccole Opere’ diffuse, che possono essere rapidamente realizzate rimettendo in moto l’economia su tutto il territorio. Proponiamo 100 mila piccoli cantieri per salvaguardare il territorio, per promuovere l’efficienza e il risparmio energetico e per un sistema di mobilità pubblica amica dell’ambiente e dei cittadini. Così si potrebbe dare lavoro a oltre 1 milione di italiani cambiando il volto del nostro Paese. Chiediamo un taglio alle spese militari di almeno 15 miliardi per liberare risorse per il welfare, per il lavoro stabile a chi oggi è precario o a chi il lavoro non ce l’ha. Chiediamo una patrimoniale permanente per i patrimoni oltre il milione e mezzo di euro, un contributo obbligatorio pari al 10 per cento per chi ha già usufruito dello scudo fiscale (gettito previsto 10 miliardi). Con l’Assemblea di Roma abbiamo aperto una fase nuova dell’ecologismo politico in Italia e vogliamo dare il nostro contributo per ricostruire la speranza in un futuro diverso e migliore.
* Presidente dei Verdi
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