Tg1, Minzolini rimosso l’interim a Maccari Garimberti decisivo

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ROMA — Augusto Minzolini non è più il direttore del Tg1. Lo ha deciso ieri il consiglio di amministrazione Rai che ha votato per due volte con due maggioranze politicamente diverse. Per rimuovere Minzolini, dopo l’avviso di garanzia sulle note spese, hanno votato il presidente Paolo Garimberti, i consiglieri di area pd Nino Rizzo Nervo e Giorgio Van Straten, il consigliere pdl Alessio Gorla. Contro, il centrodestra (Angelo Maria Petroni, Antonio Verro, Guglielmo Rositani e la leghista Giovanna Bianchi Clerici). L’udc Rodolfo De Laurentiis non ha votato: così il voto del presidente ha avuto un valore doppio, come accade in caso di parità . Invece sulla nomina di Alberto Maccari (area pdl, direttore della TgR) come direttore ad interim fino al 31 gennaio hanno votato a favore tre consiglieri del centrodestra (Verro, Rositani, Bianchi Clerici), Garimberti e Gorla. Contro, Rizzo Nervo, Petroni e De Laurentiis con l’astensione di Van Straten.
Ora il cda avrà  quaranta giorni per proporre un nuovo incarico di pari livello a Minzolini: per ora rimane a disposizione del direttore generale. Reazione dell’interessato: «Considero la mia rimozione un atto frettoloso, carente nei presupposti e sostanzialmente immotivato. La parola passa inevitabilmente ai miei legali e quindi al competente giudice del lavoro che si dovrà  occupare della valutazione di un atto che reputo sostanzialmente e profondamente illegittimo».
Il centrodestra appare incerto tra l’ultima difesa di Minzolini e gli auguri a Maccari. Antonio Verro: «Il direttore del Tg1 è stato rimosso dal suo incarico non per motivazioni di carattere editoriale o per i suoi risultati ma esclusivamente sulla base dell’applicazione di una legge che è stata scritta per i dipendenti pubblici, così è l’inizio della fine del servizio pubblico. Auguri a Maccari che saprà  gestire al meglio l’incarico». Quasi speculare Fabrizio Cicchitto, Pdl: «La rimozione di Minzolini è sbagliata, ma Maccari è una scelta di qualità ». Invece Nino Rizzo Nervo ringrazia Garimberti per il «doppio voto» ma contesta l’interim perché il Tg1 considera «la soluzione provvisoria profondamente sbagliata». De Laurentiis spiega così la sua astensione: «Non potevo né volevo difendere Minzolini votando, come avrei fatto se non ci fosse stata di mezzo la direzione del Tg1, contro l’applicazione alla Rai di una legge che riguarda la pubblica amministrazione e che, fatta propria dalla tv pubblica, avrà  gravi danni collaterali nel futuro dell’azienda».
In tutta questa storia appare comunque decisivo il voto e il ruolo di Garimberti, convinto tanto di voler sostituire Minzolini quanto della necessità  di una soluzione-ponte per calmare le acque mediatiche e politiche nel Tg1, e intorno alla Rai, in vista della soluzione definitiva. Già  si sa che, tra il 18 e il 25 gennaio, il cda deciderà  il nome del nuovo direttore. Il comitato di redazione protesta: «Spiace che i vertici aziendali non siano stati in grado di trovare una soluzione stabile e di prospettiva per la massima testata del servizio pubblico». Chi è vicino al direttore generale Lorenza Lei sottolinea, come risposta, la decisione della Rai di costituirsi parte civile nel processo a Minzolini e di usare la famosa legge 97 del 2001 (contestata dal centrodestra) per rimuovere il direttore del Tg1. Come dire: scelte chiare, ci siamo presi le nostre responsabilità .


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