Spunta il socio occulto di Ligresti

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MILANO – Spunta un socio occulto per il gruppo Ligresti, anche se il nome rischia di essere sconosciuto solo per il mercato, vista la vicinanza al gruppo Ligresti e alle sue società .
Ma andiamo per gradi. Ieri, Giancarlo de Filippo, “sole trustee” di The Heritage trust (sede alle Bahamas) ha informato il mercato – tramite Radiocor – di possedere attraverso varie società  una partecipazione pari al 12,15% di Premafin. De Filippo è persona molto vicina ai Ligresti: è presidente de La Minoritaria holding investments, società  spagnola controllata dalla lussemburghese Starlife, la società  che ha il controllo del 20% di Premafin (un altro 30 è intestato in quote uguali ai tre figli di Salvatore). Inoltre, in passato ha fatto parte del cda di Marina di Loano (gruppo Fonsai). Insomma, il trustee è molto vicino alla famiglia e ora ha dichiarato il controllo di una quota non irrilevante, rimasta invariata “dalla data del 31 dicembre”. Dunque, è almeno dalla fine dello scorso anno che esiste il pacchetto. Che avrebbe dovuto essere comunicato – l’obbligo scatta sopra il 2% – entro cinque giorni lavorativi dall’acquisizione, mentre solo ora de Filippo spiega che verrà  comunicato il dettaglio «nei modi e secondo i tempi d’uso, ai sensi delle norme vigenti». Praticamente scontata la sanzione da parte della Consob, che peraltro ha sollecitato il manager a darne subito informazione al mercato. E’ possibile che la Consob si sia imbattuta in de Filippo nell’ambito degli accertamenti sulla quota del Credit Agricole Suisse, che un anno fa era sceso dal 9 al 2,59% di Premafin, anche in quel caso violando le regole sulle comunicazioni sociali.
Quel pacchetto era intestato fiduciariamente al Credit Agricole per conto di misteriosi clienti (poi emerso essere soggetti con base in paradisi fiscali). Un anno fa la Consob aveva avviato indagini, attivando anche i canali della cooperazione internazionale e ora spunta il nome di de Filippo. Le indagini di allora peraltro erano state avviate nell’ambito dell’operazione Groupama-Premafin, contestuale a un investimento del 5% fatto dal finanziere Vincent Bollorè, la cui tempistica era apparsa quanto meno curiosa, sempre su Premafin.
Ieri, peraltro è stata una giornata importante anche per la ristrutturazione del debito nelle società  a monte della catena di controllo Ligresti. Le banche creditrici di Sinergia-Imco si sono infatti incontrate con l’advisor Leonardo e co (presso la cui sede in un secondo momento si sono recati anche amministratore delegato, direttore generale e presidente di Fonsai) per discutere del piano. Due le ipotesi sul tappeto: la liquidazione in bonis del gruppo, sulla schema Tassara (tra i nomi dei possibili ristrutturatori si fa quello di Enrico Bondi) oppure la cessione di asset alle banche, a sconto dei debiti. Una parte almeno degli istituti però propenderebbe per una soluzione più drastica, con un concordato preventivo. Sul tappeto c’è anche la richiesta di nuova finanza, fino a 30 milioni, su cui difficilmente il 19 dicembre, giorno del prossimo incontro, ci sarà  l’ok delle banche.


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