Sorpresa a Parma, la lista neofascista fa il pieno a scuola

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PARMA Il futuro Gli studenti del «Blocco studentesco» promettono altre iniziative per rafforzare la presenza nell’istituto: «Faremo conferenze, dibattiti e attività  sportive»
Nell’ormai ex roccaforte rossa emiliana, erosa finora soprattutto dalle infiltrazioni leghiste, ecco apparire anche lo spettro dell’estrema destra, con la vittoria del Blocco studentesco alle elezioni in un istituto tecnico di provincia, l’Itis Galilei di San Secondo Parmense.
Un exploit così clamoroso da finire in gran risalto sul sito della formazione neofascista: «Siamo riusciti a eleggere quattro dei nostri candidati su quattro posti disponibili, segno che il buon lavoro svolto in questi primi mesi di militanza ha pagato». L’affermazione del Blocco studentesco, sia pure per una manciata di voti, è maturata in una scuola di 600 studenti lasciando l’amaro in bocca ma anche qualcosa di più fastidioso fra alcuni giovani, che rinvengono in quell’esito segnali inquietanti di ritorno al passato: «Sono molti i problemi con cui ci dobbiamo scontrare oggi, ma tra questi non pensavo che ci fosse il fascismo – dice uno di loro -. Fa venire i brividi solo a pronunciarlo». A osservazioni come queste risponde il responsabile del Blocco studentesco Riccardo Rigoni: «A sinistra sono ancorati alle logiche degli anni Settanta. Noi facciamo politica sui problemi della scuola, e sulle nostre risposte otteniamo consensi». Il fatto che i consensi in questo caso siano arrivati in una realtà  tradizionalmente impermeabili a suggestioni di derivazione neofascista diffonde una soddisfazione comprensibile fra gli attivisti del Blocco, ben sintetizzata da un’altra frase pubblicata sul suo sito: «Queste elezioni sono solo le prime della tornata che ci vedrà  impegnati in altri istituti con candidati su più fronti. E’ sicuramente un primo passo, molto importante».
Non è la prima volta che l’avanzata nelle scuole delle formazioni di estrema destra avviene alla chetichella, sorprendendo gli avversari: a Roma i gruppi che fanno riferimento a Casa Pound e si riconoscono nella linea del Blocco studentesco hanno conquistato scuola dopo scuola. Il responsabile locale Rigoni è conscio che le elezioni vinte a San Secondo Parmense sono frutto, più che di adesione ideologica, del fatto che all’Itis Galilei si sia presentato un raggruppamento organizzato, che anche grazie a questo ha saputo raccogliere la maggioranza dei voti.
Quanto ai connotati xenofobi, il Blocco nega e rilancia: il loro addetto stampa è un ragazzo di colore. Poi, certo, conferma la propria posizione sulla necessità  di fermare l’immigrazione.
E ora? Ora quelli del Blocco guardano avanti: «Continueremo con conferenze, dibattiti e attività  sportive e ricreative per coinvolgere gli studenti e renderli attivamente partecipi del loro futuro». Zero ideologia, nessun accenno nostalgico, frasario diretto e militanza, danno l’assalto all’ex fortezza rossa nella consapevolezza di riuscire a penetrare persino qui. Ma al Galilei gli oppositori al Blocco credono di riconoscere l’antico nemico nero e se prendono con l’ignoranza degli studenti: «Forse solo un ventesimo dei ragazzi della scuola conosce questa associazione, che nel silenzio si espande – spiega uno studente Mentre il paese è impegnato nei suoi problemi, loro si muovono. E la colpa non è dei quattro rappresentanti, ma di chi li ha votati non sapendo chi votavano».


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