Sindacati diffidenti al summit di domani Cgil: dov’è l’equità ?
ROMA — Soltanto domani i sindacati incontreranno il premier Mario Monti, ma le indiscrezioni che hanno avuto modo di apprendere sulla manovra economica sono già state sufficienti a creare malumori e agitazioni. Susanna Camusso, leader della Cgil, è decisamente la più dura. Dice: «Stando alle indiscrezioni nella manovra non c’è traccia di equità . Non c’è traccia di: “paghi chi non ha mai pagato” e “paghi di più chi ha finora pagato poco”».
Nel sindacato della Camusso c’è chi, l’ala sinistra di minoranza guidata da Gianni Rinaldini, ha già lanciato l’idea di uno sciopero generale. Un’idea che oggi potrebbe prendere forma durante l’assemblea dei delegati cgil che si svolgerà a Roma. Susanna Camusso, tuttavia, ha già preso tempo rispetto allo sciopero generale dichiarando di essere «pronta a farsi stupire con effetti speciali nell’incontro con il presidente del Consiglio».
Davanti alla parola sciopero, Raffaele Bonanni, leader della Cisl, storce ampiamente la bocca. Eppure anche il moderato sindacalista è molto deciso nel pretendere con il governo «una trattativa e non una semplice consultazione», assai preoccupato per la piega che sta prendendo la riforma delle pensioni.
Neanche a Bonanni, come alla Camusso e al leader della Uil Luigi Angeletti, piace l’innalzamento della soglia dei 40 anni di contributi per la pensione di anzianità . Ieri, poi, il numero uno della Cisl ha anche platealmente snobbato l’offerta del ministro del Lavoro Elsa Fornero di introdurre il reddito minimo garantito: «Non ne comprendiamo la ratio in questo momento delicato di discussione sul futuro delle pensioni», ha detto.
Una discussione che genera molto pessimismo in Luigi Angeletti. Dice, infatti: «L’incontro con il presidente del Consiglio sarà un incontro di rito e probabilmente riceveremo informazioni carenti e lacunose. Sono sicuro che noi sindacati daremo al governo consigli che non saranno seguiti». Angeletti è contrario all’Ici sulla prima casa, ma tuttavia non brandisce l’arma dello sciopero generale e al governo lancia una richiesta: «Deve riuscire dove Berlusconi ha fallito, l’Italia deve tornare a crescere».
Saranno ricevuti domani mattina i sindacati nazionali confederali dal premier Monti, mentre all’interno dei sindacati di categoria è forte la spinta per il confronto con il governo. Ieri sono stati i sindacati della Pubblica amministrazione (Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa) che hanno scritto una lettera per sollecitare un incontro al ministro Filippo Patroni Griffi per discutere del rilancio dei servizi pubblici.
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