Servizi contro la polizia, Terroristi nazi protetti

by Editore | 20 Dicembre 2011 8:21

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Lo riferiva ieri il giornale Bild am Sonntag, secondo cui nel 2000 i servizi locali hanno tentato senza successo di fornire a un informatore e funzionario del partito di estrema destra Npd, Tino Brandt, 2mila marchi per procurare passaporti falsi al trio riconosciuto oggi come il nucleo dell’Nsu, responsabile di 10 omicidi, 2 attentati e varie rapine. L’intelligence sperava così di riportare allo scoperto Beate Zschaepe, Uwe Mundlos e Uwe Boehnhardt, spariti nel 1998. Per arrivare a un contatto diretto con i 3 ricercati i servizi puntavano all’ascesa nel giro di estrema destra della figura di Brandt, allora a capo del gruppo «Difesa della patria della Turingia», di cui faceva parte il trio. A lui i servizi avrebbero per questo confidato informazioni riservate sulle indagini della polizia in corso su di lui. Brandt – cui erano stati promessi 10mila marchi per la cattura dei tre – sarebbe stato avvisato che la sua casa era sotto controllo e che tipo di macchina era usata per i pedinamenti. In un caso i servizi avrebbero addirittura seguito l’auto della polizia che lo controllava. Iieri la stampa ha reso noto che secondo il ministero degli interni federale, allo stato attuale delle indagini, non ci sono elementi in grado di incriminare Beate Zschaepe, unica sopravvissuta del trio, in carcere e che si rifiuta di collaborare.

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