“No alle celle nelle questure non abbiamo le strutture e soprattutto il personale”

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ROMA – «Sono contrarissimo al fatto che i detenuti in attesa di convalida restino nelle caserme delle forze dell’ordine». Enzo Letizia, leader dell’Anfp, l’associazione funzionari di polizia, boccia, su questo punto, il decreto svuota carceri del ministro Severino.
Letizia, perché è così tranchant?
«È un colpo di grazia a tutto il sistema di controllo del territorio, che ancora regge nonostante i tagli del ministro Maroni, ben 2 miliardi e 400 milioni all’intero comparto».
Qual è il rapporto fra detenuti e sicurezza territoriale?
«Le polizie non hanno camere di sicurezza idonee anche dal punto di vista igienico per ospitare questi detenuti, non abbiamo più neppure i soldi per le pulizie dei commissariati. Ciò vuol dire che quelle persone vanno piantonate nei nostri uffici per 48 ore, assistite, nutrite, curate. Ma per fare questo non siamo assolutamente organizzati».
Secondo le vostre previsioni cosa succederà  quando il decreto diventerà  esecutivo?
«Per ognuno di quei 21 mila detenuti che resteranno 48 ore nei nostri uffici, ci vogliono nell’arco delle 24 ore otto turni servizio. Per due giorni sedici turni di servizio. Ogni anno sono 136 mila che equivalgono a 68 mila turni di servizio delle Volanti. Insomma, è come se la metà  dei nostri capoluoghi di provincia non avesse più il servizio di controllo del territorio per un anno».
Secondo voi quindi durante quelle 48 ore in attesa di convalida i detenuti dovrebbero continuare ad essere trasferiti in carcere?
«Sì. Perché nei penitenziari gli danno un letto pulito. Assistenza medica immediata. Pasto caldo certo. Ecco perché. Ma qualcuno s’è chiesto cosa succederà  quando quei 21 mila “invaderanno” i nostri commissariati, con la carenza di personale che c’è. E saranno trattenuti in camere di sicurezza fatiscenti?».


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