by Sergio Segio | 8 Dicembre 2011 7:47
BRESCIA – Citano gli scritti e il pensiero di don Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione. E intanto, intercettati al telefono, parlano di assessori regionali da addomesticare, di pratiche da velocizzare, di denaro da drenare («cazzi nostri cash»), di analisi taroccate su terreni da convertire in una discarica di amianto: controlli effettuati dagli «amici della Regione». «Pregano» e si sbattono affinché il loro dominus – l’imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli, arrestato assieme ad altre dieci persone tra cui il vicepresidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani – riesca a avere accesso a finanziamenti bussando alla Compagnia delle Opere, il braccio economico di Cl, e cioè il formigonismo in Lombardia. Sono alcuni dei protagonisti delle intercettazioni contenute nell’inchiesta della Procura di Brescia su corruzione e traffico di rifiuti. Dalle carte non sembrano essere personaggi di secondo piano.
IL “SENSO RELIGIOSO”
Andrea David Oldrati (titolare della Terraverde srl, consulente ambientale della Locatelli spa, anche lui finito in carcere, ndr) parla con Luigi Brambilla, vicepresidente della Compagnia delle Opere di Bergamo e procuratore per la Custodia srl (società sotto inchiesta a Padova per una truffa sui fondi europei, ndr). È il 20 maggio 2011. Oldrati e Brambilla giocano su due tavoli (per conto di Locatelli): maneggi sulle analisi ambientali, e agganci politici (tra cui gli assessori regionali Pdl Marcello Raimondi e Gianni Rossoni). Ma con un unico obiettivo: la discarica di amianto che Locatelli vuole realizzare a Cappella Cantone (Cremona). Ecco alcuni passaggi della telefonata. «Ti ricordi cosa c’è scritto nel Senso Religioso (opera di don Luigi Giussani, ndr)… Poca osservazione e molto ragionamento conducono all’errore». «Esatto». «Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità . Figa, è così! Il caro vecchio Don Gius c’ha ragione. Eh!». Brambilla. «Comunque è entusiasmante muoversi così in modo coordinato in 24 ore. Cioè mi fa godere più che… più di 10 mila euro di cazzi nostri cash, guarda». Oldrati: «Dovremmo muoverci all’unisono sempre così… Come fossimo un corpo solo. Mentre spesso e volentieri siamo completamente scollati. Dopo ci ricompattiamo nell’emergenza, mi segui?».
REGIONE E BANCHE
L’emergenza di cui parlano i due consulenti di Locatelli – annotano gli investigatori – è questa: da una parte «accorciare i tempi di approvazione del progetto della discarica da parte della Regione» (il via libera arriverà con la tangente da 100mila euro a Nicoli Cristiani, ndr). Dall’altra «ottenere dalle banche i crediti necessari ad alimentare la rete imprenditoriale del Locatelli». Così Brambilla e Oldrati vanno in pressing sui politici. Brambilla: «Comunque, domani mattina Luca (Locatelli, ndr) va da Rossano (Rossano Breno, presidente della Compagnia delle opere di Bergamo) alle 11…. Perché ha capito che l’oggetto adesso non è più la Regione ma sono le banche. Quindi l’aiuto deve chiederlo rispetto a quello». Brambilla – è il 18 maggio ed è in programma un sopralluogo tecnico a Cappella Cantone, «dico una preghiera» – «va» su Marcello Raimondi, detto il “Nano Ghiacciato”. «Stamattina io vedo il “Nano”… Gli dico che va tutto bene e chiaramente gli do l’ennesimo input sulla velocità ». È vulcanico, Brambilla. «Io faccio il mio su Rossoni (Gianni Rossoni, assessore regionale con deleghe all’istruzione, formazione e lavoro, ndr)… Tu invece (a Oldrati) dei andare da…». «Sì – gli risponde il titolare della Terraverde – io ho già appuntamento da Pinotti (Gianluca Pinotti, assessore all’ambiente della Provincia di Cremona, ndr).
“LA FILIERA È ISTRUITA”
Quando c’è da «unirsi in un solo corpo» si capiscono al volo i «pr» di Locatelli. «La filiera è stata correttamente istruita», è l’espressione che usano per benedire i controlli addomesticati dell’Arpa (lì garantisce il dirigente Giuseppe Rotondaro, in carcere, ndr)». Un altro loro asso nella manica – citato più volte nelle intercettazioni – è Mario Volpi, vicesindaco di Calcinate, commercialista della famiglia del presidente dell’Atalanta Antonio Percassi e membro di numerosi cda aziendali. È a lui – ritengono gli investigatori – che si affidano Oldrati e Brambilla per la parte relativa al «cash»: l’accesso agli istituti di credito. «Noi possiamo muoverci e sgambettare finché vuoi… ma se Mariuccio non si tira insieme («non si muove», ndr)…». «Gli abbiamo portato la palla nella porta avversaria, però adesso… adesso tocca a lui… il gol deve segnarlo lui».
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