by Editore | 31 Dicembre 2011 7:17
È un’idea di Orecchio Acerbo, una casa editrice che da sempre ama la meraviglia, e di una cordata di editori poco visibili ma non meno coraggiosi (Edizioni dell’Asino, Contrasto ed Else), due riviste culturali (Gli Asini e Lo Straniero) e due onlus.
Già dal nome (“Libri invisibili”, appunto), elegante e sottilmente polemico, si comprende l’intenzione di dare visibilità ad alcuni libri che non hanno avuto lo spazio e il tempo di essere apprezzati nelle più grandi librerie a catena. Libri poco distribuiti ma molto preziosi. Libri di tutti i generi, dalle graphic novel a quelli di fotografia, dalla poesia all’illustrazione, scaffali a portata di bambino e pavimenti disegnati dove ci si può accomodare, perdendosi nella lettura. Ma anche artigianato, con volumi fatti a mano, incontri, laboratori e mostre: la prima proprio a cura di Orecchio Acerbo con 10 anni 100 titoli che raccoglie lavori, tra gli altri, di Gipi, Mattotti e Francesca Ghermandi.
D’altra parte c’era bisogno di un luogo per i libri invisibili. Negli ultimi giorni ho visitato tre importanti librerie di Milano alla ricerca di una copia del Libro Sveglio di Alessandro Sanna e Guido Denis Guidone (Kite Edizioni), uno spettacolare cartonato che quando si spegne la luce comincia a brillare nel buio. E poiché non c’era mi sono finto uno zio in cerca di qualcosa da regalare ai nipotini, finendo per farmi consigliare dai responsabili i soliti due o tre best-seller di Natale, che “tanto a loro piacciono, sono bambini”.
Ecco: non è colpa dei best-seller se rubano lo spazio agli altri libri, quanto di chi non sa consigliare e apprezzare gli uni e gli altri. Qui, nella loro libreria, i libri invisibili si prendono la loro rivincita: sono disposti di piatto, a distanza uno dall’altro, pronti a farsi sfogliare. Anche se i libri illustrati avranno un peso predominante, e non dovete farvi sfuggire Fortunatamente, di Remy Charlip o il Libro Sbilenco di Peter Newell, questa nuovo indirizzo non sarà di esclusiva pertinenza del pubblico più giovane. Anzi. Si può essere invisibili per scelta, per caso o per sfortuna, ma ora, almeno, si ha la speranza di non esserlo per sempre.
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