Protesi al seno, il ministro ordina la schedatura

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ROMA – Per sicurezza, per prevenzione: è caccia aperta alle donne col seno rifatto. L’obiettivo è individuare quelle, e in Italia dovrebbero essere cinquemila, alle quali è stata impiantata la protesi francese al seno P.I.P., messa sotto accusa nelle ultime settimane dalle autorità  sanitarie di Parigi perché non conforme alle regole sanitarie e perché si rompe più facilmente delle altre. In un primo momento, si era parlato di un possibile rischio cancro, poi smentito da tutte le fonti mediche: è escluso che le protesi di silicone causino tumori.
Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha firmato ieri un’ordinanza che impone a tutti gli ospedali, ambulatori pubblici e privati, strutture accreditate o autorizzate, di presentare entro 15 un elenco nominativo di tutti i casi riguardanti l’impianto di P. I. P. a partire dal primo gennaio 2001 con tanto di data dell’intervento. Chi si è rifatta il seno per estetica o perché operata di tumore al petto, avrà  garantita la privacy, la lista resterà  dove è avvenuto l’intervento, mentre gli ospedali dovranno notificare alla Asl e queste alle Regioni, la data di ogni impianto. Le Regioni avranno poi altri dieci giorni di tempo per inviare tutti i dati al ministero. Le strutture che non hanno effettuato impianti devono dichiararlo.
Il caso è scoppiato una decina giorni fa quando l’agenzia per la sicurezza sanitaria francese ha lanciato l’allarme per la scoperta di otto casi di tumore in donne che avevano impiantato quel tipo di protesi. Precisando solo in seguito che non esisteva una correlazione certa tra protesi e malattia. Subito si è scatenato il panico, decine di migliaia di donne in tutt’Europa hanno tempestato i centralini degli ospedali in cerca di informazioni e alla fine sono intervenuti i governi. La Francia, ha raccomandato l’espianto «a titolo preventivo e senza urgenza» perché queste protesi si romperebbero più facilmente delle altre. Il tutto a spese dello Stato. Di diverso avviso le autorità  britanniche dove ben 40mila donne hanno il seno con protesi di questa marca.


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