Politici e giudici, la blacklist dei neonazisti

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ROMA – Dal sindaco di Padova Flavio Zanonato a Maurizio Costanzo, dal pm di Torino Laura Longo a Gad Lerner. Passando per don Ezio Segat, sacerdote della diocesi di Vittorio Veneto, e Adel Smith. Tutti colpevoli di aver «supportato gli immigrati». L’odio razziale prende forma, ancora una volta, sul web. La versione italiana del sito americano StormFront, fondato da un leader del Ku Klux Klan, ha pubblicato una “lista nera” di politici, magistrati, religiosi, giornalisti, attivisti dei diritti umani. Un elenco di quanti, dopo i fatti di Torino e di Firenze, «aiutano gli allogeni e ne traggono un tornaconto economico». Non è la prima volta che il sito neonazista stila un elenco di persone «non degne». Di solito se la prendono con gli ebrei. Stavolta il mirino si sposta su «certi italiani». «Odiati più degli immigrati». 
Il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, invita a non abbassare la guardia. «È un brodo di coltura che non si riesce sempre a isolare e sul quale bisogna lavorare – dice – Sono fenomeni che vanno monitorati. Non fanno pensare a un Paese xenofobo ma a un malessere che serpeggia. È necessaria vigilanza e fermezza». Sul sito sono già  apparsi commenti razzisti: a gennaio è stata diffusa «la lista degli ebrei italiani» e, pochi giorni fa, subito dopo l’uccisione di due senegalesi e del ferimento di altri tre a Firenze sono state postate altre note xenofobe. Ieri l’iniziativa è partita da un membro del forum, nick name Costantino. La discussione ha subito preso il via e decine di utenti sono intervenuti proponendo nomi che ritengono «poco degni». Moltissimi i politici: dalla vicepresidente della giunta toscana Stella Targhetti («bastarda immigrazionista») all’assessore all’integrazione di Torino, Ilda Curti, che ha ricevuto la solidarietà  del sindaco Fassino. L’Anci parla di «delirio neonazista». Ci sono gli esponenti di Sel a Milano Luca Giblini, Mirco Mazzali e Anita Sonego, il gup Carlo Fontanazza e l’avvocato Salvatore Staiano, le sociologhe Adriana Luciano e Roberta Ricucci. Hanno “sparato” nel web indicando presunte abitudini sessuali («è pure lesbica») e orientamenti politici. Poi, subissati dalla critiche, hanno cercato di difendersi: «Questa è solo una semplice lista di persone da evitare per strada». Il giornalista Gad Lerner ha replicato: «Sono onorato di stare con chi stimo». Nel pomeriggio di ieri si è attivata la magistratura, la polizia si è messa al lavoro per rimuovere dal forum di StormFront la black list di nomi bollati come «coccolanegri». Sono stati avviati i contatti con le autorità  americane competenti per giurisdizione, il portale si appoggia su un server con sede a West Palm Beach in Florida, affinché i responsabili rimuovano la pagina. Gli investigatori cercano di individuare chi ha pubblicato la lista e di risalire al pc di “Costantino” da cui è stata postata. Un rapporto è atteso dalla procura di Roma che ha aperto un fascicolo. Intanto, gli attivisti di EveryOne, inseriti nell’elenco con gli altri, hanno inviato un messaggio urgente all’ambasciatore americano, David Thorme, al quale si chiede di agire presso il Dipartimento di Stato per la chiusura del portale.


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