Oltre duecento ettari in fumo Inferno di fuoco a Vado Ligure, paura e sfollati

Loading

SAVONA – Un inferno di fuoco causato da banali petardi fatti scoppiare in un bosco. È la causa secondo il Corpo Forestale dell’incendio che dalla notte di Natale sta distruggendo ettari di macchia mediterranea alle spalle di Vado Ligure, in provincia di Savona. Il bilancio è pesante: un uomo è rimasto ustionato alle mani nel tentativo di spegnere le fiamme che minacciavano la sua casa ed è ricoverato all’ospedale San Paolo di Savona, 250 persone sono state sfollate, l’autostrada A10 per il fumo è stata chiusa fino a ieri a mezzogiorno tra Savona e Spotorno tagliando in due la Liguria.
Dopo una battaglia contro il fuoco durata 48 ore, il pericolo non è ancora finito. Ieri le famiglie sono potute ritornare nelle loro case perché per i vigili del fuoco era sotto controllo, ma c’era preoccupazione in quanto, tra la serata e la notte, era previsto che il vento ricominciasse a soffiare fino a 60-70 km/h alimentando i focolai. Un incendio vastissimo, alimentato da un vento di tramontana che spirava a oltre 100 all’ora, ha spinto le fiamme spezzandole in due vasti fronti lunghi in tutto quattro chilometri che hanno distrutto 200 ettari di macchia e scollinato verso Bergeggi. Lo spotting, ovvero l’accensione di focolai secondari dovuta al vento che trasporta materiali leggeri infuocati, ha poi innescato altri cinque fronti diversi che hanno lambito la frazione di Sant’Ermete, dove sono state evacuate alcune abitazioni, e la discarica del Boscaccio, che è stata chiusa e non potrà  ricevere i rifiuti dalle diverse cittadine del ponente.
Il rogo è stato attaccato dal cielo con cinque canadair, due elicotteri della Regione Liguria e da terra con 150 uomini. «Servirebbero migliaia di volontari per spegnere tutti i focolai, la situazione resta difficile», ha sottolineato il sindaco di Vado, Attilio Caviglia, che ha ricevuto la solidarietà  del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e della Sardegna, Ugo Cappellacci. «Se necessario, siamo pronti a inviare i nostri uomini».


Related Articles

Expo, il rapporto shock “ Appalti senza controlli per mezzo miliardo ”

Loading

La denuncia dell’Authority dei contratti a Cantone “Deroghe a ottanta regole, così la spesa è lievitata”

Il miracolo della piazza appoggiata sul mare

Loading

A qualcuno piace pensare che un porto è il luogo dove finisce la città  e comincia il mondo. Ai genovesi il porto antico ha regalato, nonostante tutte le loro diffidenze, la possibilità  di vedere la città  dal mare, fino a vent’anni fa esercizio possibile solo dalla nave, e un mondo di turisti che affollano i moli.

La mala depurazione inquina la Calabria

Loading

Scarichi abusivi, filtri che non funzionano, spiagge cementificate. La regione con più coste d’Italia sprofonda nell’emergenza ecologica. La politica tace e il turismo langue
Il presidente della Regione Scopelliti (Pdl), in volo sul Tirreno cosentino, ha detto: «È tutto a posto» Tutta l’area è al terzo posto nella classifica di Legambiente sul «Mare monstrum»: oltre 1.700 violazioni, 558 infrazioni accertate, 680 persone arrestate, 194 sequestri. Su 700 km di costa. A Reggio Calabria il record di inquinamento

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment