Niente soldi al film di Bellocchio “Su Eluana meglio il silenzio”

by Editore | 29 Dicembre 2011 3:31

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Nella casa di Lecco, Beppino Englaro riceve qualche telefonata dai suoi amici di Udine e piombano altre polemiche sulla storia di sua figlia Eluana. E a quasi tre anni dalla morte, dopo oltre 17 anni di stato vegetativo. È accaduto poco prima di Natale che una trentina di consiglieri regionali abbiano sollevato a Udine la questione sui fondi pubblici che il Friuli Venezia Giulia può destinare ai film che si svolgono, almeno in parte, sul suo territorio. In un ordine del giorno, primo firmatario il capogruppo dell’Udc, Edoardo Sasco, si è gridato il no alla sovvenzione di «un film sulla storia di Eluana Englaro», firmato da Marco Bellocchio. 
Purtroppo per l’ordine del giorno, la realtà  è diversa. Nel cast, con Toni Servillo, Alba Rohrwacher, Piergiorgio Bellocchio e Michele Riondino, «non esiste nessuno che interpreta il personaggio Eluana». E lo dice papà  Beppino: «Come non esiste – aggiunge – nemmeno il personaggio Beppino. Ho incontrato il regista a Roma, tempo fa, un uomo con la semplicità  che possiedono i grandi uomini, e che aveva letto tutto». 
Non come il presidente della Commissione cultura in Consiglio regionale, Piero Camber (Pdl): «Che il Friuli Venezia Giulia venga etichettata come la regione del caso Englaro non porta nulla. Sarebbe corretto – dice Camber – rispettare in silenzio quanto è accaduto. Qualsiasi film venga realizzato su questo caso finirebbe per prendere una piega in un senso o nell’altro, e non sarebbe giusto». Di fronte a una simile impostazione culturale, anche Beppino non s’impedisce un sorriso sconcertato: «Che un regista come Bellocchio si ispiri – attenzione, ispiri – alla nostra vicenda, che è così delicata, è il massimo che mi potessi attendere. Anzi, quando ci siamo parlati, ho avvertito che temesse la mia emotività , ma sia per come sono fatto io, sia perché credo nella libertà  delle persone, s’è rilassato subito, come non capire che per uno come lui la libertà  di immaginare è preziosa?».
Quello che è accaduto tra Beppino e Bellocchio è lineare, come spesso accade intorno a questo papà  poco diplomatico: «Mi ha detto che l’aveva colpito la lettera di mia figlia sulla libertà  e su noi genitori, una lettera sul rispetto verso se stessi e gli altri. E che nel suo film c’è un politico, un ex socialista, entrato nella maggioranza, alle prese con i problemi della religione. Ora, se uno come Bellocchio fa un film sulle persone in stato vegetativo, io come cittadino non me la sentirei né di imbavagliarlo, né di mettergli i bastoni tra le ruote, né di non fargli avere un contributo, se è previsto. Viceversa, se esistono altri registi che vogliono raccontare la stessa storia sotto una luce diversa, si esprimano pure. È il mercato, sono i critici, è il pubblico a stabilire i valori in campo. Non c’è bisogno di contorcere, e storcere la realtà . Mi ricordo – conclude Beppino – di aver letto di un film su Alberto da Giussano, superfinanziato dal governo, che è stato un flop pazzesco. E se il film di Bellocchio ispirato a Eluana non fosse un flop, è questo che temono?». Riparlare di una ragazza diventata donna sempre in un letto, nutrita a forza con il sondino, con il cervello rattrappito – lo dice l’autopsia – e senza connessioni con il mondo esterno: la non-vita, o la non-morte, è questo che fa paura?
Nel frattempo, Federico Poillucci, presidente della «Friuli Venezia Giulia Film Commission», con un comunicato «in merito al film “Bella addormentata”» tenta di ristabilire – fatica improba – i fatti. Dicendo che al momento non è stata avanzata dai produttori di Cattleya alcuna «richiesta di finanziamento». Ma, se avvenisse, i criteri stabiliti per legge per valutare l’opera non sono «politici», come sottintendeva l’ordine del giorno, ma si basano su altro: «attrazione», «incentivazione dell’occupazione di maestranze locali», «qualità  del soggetto, della sceneggiatura e di ogni altra caratteristica dell’opera», i «curricula del regista e del produttore». Cioè: può accadere che un film di Bellocchio sia ostacolato sul nascere da tali Camber e Sasco? Da non credere.

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