Misure, Monti accelera. Vertice al Colle

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ROMA — E ora gli italiani che hanno una casa (o magari anche una seconda abitazione) e uno stipendio medio-alto iniziano davvero a capire di cosa si tratta. Per compensare il giro di vite sulle pensioni, il governo del professor Mario Monti ha dunque giocato la carta dell’equità  con un piano da introdurre nella delega fiscale, che prima di tutto prenderebbe di petto i redditi medio-alti a partire da chi dichiara 55 mila euro. Un’accelerazione, poi, che prevede anche la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa, sotto forma di Imposta municipale sugli immobili, seppure con molte eccezioni per i redditi più bassi. E, come novità  assoluta, nel pacchetto che verrà  varato dal Consiglio dei ministri ci sono anche una super Ici per le seconde e le terze abitazioni, una tassazione mirata per i beni di lusso con particolare attenzione agli yacht e le auto di grossa cilindrata. Infine si passerà  alla tracciabilità  del contante oltre i 500 euro.
Tutto questo il presidente del Consiglio lo ha anticipato ieri sera al capo dello Stato durante un colloquio al Quirinale che di fatto precede il lungo tour di brevi incontri bilaterali che Monti avrà  con le parti sociali e con i leader dei partiti. E ancora ieri il capo dello Stato ha voluto metterci la faccia, in vista di un passaggio delicatissimo per il nostro Paese: la crisi, ha infatti scritto Giorgio Napolitano nel suo messaggio inviato al congresso del Psi, «richiede misure in grado di conciliare il rigore con l’equità  e di promuovere l’indispensabile crescita dell’economia».
Per lunedì pomeriggio, quando Monti sarà  in aula alla Camera e al Senato, c’è ancora incertezza sulle modalità  del dibattito successivo alle comunicazioni del presidente del Consiglio. Anzi, pare che i leader dei due partiti maggiori, Alfano e Bersani, stiano lavorando per evitare un dibattito che solleverebbe nel Pdl come nel Pd molti imbarazzi.
Dalle parole, dunque, Monti e i suoi ministri stanno passando ai fatti innescando quel prevedibile effetto a catena che scontenta molti: pensionati e sindacati per la riforma annunciata dal ministro Fornero, tanto che Susanna Camusso della Cgil dice «di non vedere equità  nella manovra neanche con una lente di ingrandimento». Poi c’è la Lega che spara a zero contro Monti con l’ex ministro dell’Interno, Roberto Maroni: «Ho sentito solo di tagli nelle prestazioni sociali e di aumenti di tasse, ma nulla sullo sviluppo. Staremo a vedere, mi pare però che il cielo sia pieno di nubi».
Un capitolo a parte riguarda i tanti proprietari di una sola abitazione che dal 2008, col governo Berlusconi, avevano detto addio all’Ici sulla prima casa. Ma quello è stato solo un arrivederci perché Monti e i suoi tecnici hanno già  pensato a un anticipo dell’Imu (il federalismo municipale fissava questa imposta al 2014). Su questo aspetto Maroni e la Lega non fanno sconti: «L’Ici sulla prima casa e la super Ici sulla seconda e la terza penalizzeranno tutti coloro che hanno una casa e l’hanno accatastata regolarmente, favorendo ancora una volta gli evasori». Non la pensa così Roberto Rao (Udc): «La manovra è dura, piena di sacrifici, ma il 60 per cento degli italiani sono pronti a sostenerla». Per la governatrice del Lazio, Renata Polverini, Monti «deve avere più coraggio nel tassare i patrimoni».
Oltre alla super Ici per le seconde e terze case, Monti sta pensando a una tassa sui beni di lusso, per esempio le barche. Con un’accortezza: per quelle immatricolate all’estero verrebbe comunque tassato lo stazionamento in porto. «Una tassa comica che mira a sterminare il turismo nautico», commenta Deborah Bergamini (Pdl).


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