Merkel-Sarkozy faccia a faccia sui bilanci Ue
PARIGI – Angela Merkel arriva oggi all’Eliseo per il primo incontro di una settimana al cardiopalma, in cui gli europei devono trovare la quadratura del cerchio per rassicurare i mercati, soddisfare i 17 paesi dell’eurozona senza scontentare gli altri, rimettere ordine nella governance della moneta unica e avviare una riforma dei trattati. Una serie di appuntamenti delicati, fra i quali figura la tournée del segretario americano al Tesoro, Tim Geithner, e che si concluderà con il vertice Ue di Bruxelles, previsto per giovedì sera e venerdì, ma che potrebbe prolungarsi durante il fine settimana. Nel frattempo, la cancelliera dovrà anche dare un’occhiata alla difficile situazione della Commerzbank, la seconda banca del paese, di cui lo Stato possiede già il 25%: secondo Der Spiegel, l’istituto potrebbe essere nazionalizzato entro l’estate prossima se non riuscisse a trovare capitali sul mercato.
Preludio di tutta la lunga sequenza è l’incontro tra la Merkel e Nicolas Sarkozy. I due devono trovare un compromesso da proporre ai partner e i diplomatici hanno lavorato tutto il fine settimana per smussare gli angoli e ridurre le contrapposizioni. L’idea direttrice è chiara: nuove regole di governance per l’eurozona e l’obbligo per tutti di rispettare la disciplina di bilancio. La cancelliera ha parlato al Bundestag di unione fiscale, il presidente ha detto a Tolone di essere pronto ad accettare decisioni prese a maggioranza qualificata e non più all’unanimità .
Resta pero il dissenso sui metodi da impiegare. L’idea di una riforma dei trattati è ormai data per scontata, ma potrebbe trattarsi di una nuova carta riservata ai soli diciassette paesi dell’eurozona per evitare la probabile opposizione britannica e svedese. Si deve poi scegliere chi punirà i paesi che non rispettano la disciplina di bilancio. Sarkozy privilegia il metodo intergovernativo, la Merkel vorrebbe affidare il ruolo di sorveglianza alle istanze comunitarie, la Commissione e la Corte europea.
Poi la cancelliera dovrà fare qualche concessione, sulle eurobbligazioni o la mutualizzazione dei debiti pubblici. Sul ruolo della Bce, si potrebbe trovare una tacita intesa: nessuna modifica ai suoi statuti e nessuna richiesta, ma la banca centrale, una volta adottata dagli Stati la disciplina di bilancio, potrebbe decidere autonomamente di intervenire sui mercati per garantire liquidità alle banche e di fatto calmierare il mercato secondario dei titoli pubblici.
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