Meno tagli alle linee ferroviarie locali. Rischiavano il blocco totale
Rispetto all’anno in corso ci saranno tagli per oltre 300 milioni. Ma l’intervento del governo sembra scongiurare il blocco completo che più di un presidente regionale aveva paventato. Anche per questo motivo c’è l’ok alla manovra di Mario Monti: «In base all’accordo raggiunto sul trasporto pubblico – spiega Vasco Errani che guida la Conferenza delle Regioni – e sul fatto che nel 2012 non ci sarà un taglio sulla sanità , la nostra posizione è favorevole». Gli fa eco il ministro Piero Gnudi: «Questo accordo sulle risorse necessarie a coprire i costi del trasporto, soprattutto su ferro, è soddisfacente per tutte le parti».
Ancora aperta, e ben più problematica, la questione delle risorse per il Tpl su gomma. Al riguardo, la governatrice laziale Renata Polverini osserva: «Abbiamo messo al riparo il trasporto pubblico su ferro ma rimane la complessità di quello locale su gomma». In risposta, Gnudi anticipa: «Abbiamo concordato l’apertura di un tavolo sui temi della razionalizzazione e dell’efficientamento del tpl su gomma». La prima riunione sarà convocata entro la metà di gennaio, assicura il ministro per i rapporti con le regioni, che promette anche interventi immediati. Che però non basteranno a conservare l’attuale status quo. «Siamo di fronte alla necessità – osserva sul punto Errani – di lavorare per la riqualificazione del sistema. Guardando alla mia regione, l’Emilia Romagna, questo significa aggregare una serie di aziende. Ciascuna regione dovrà attuare politiche per la razionalizzazione del servizio».
Sul binario delle aggregazioni e della razionalizzazione del servizio, non senza fatica la Toscana sta facendo da apripista. In ponte una gara unica regionale, per assegnare un unico contratto di servizio, fino al 2021. Le risorse base messe a disposizione dalla regione sono pari a 160 milioni, con altri 30 milioni di investimenti in nuovi autobus, ogni anno.
Tutti d’accordo tranne Firenze, dove il sindaco Matteo Renzi ha altre idee. Oggi la giunta porta in consiglio comunale una delibera per la privatizzazione dell’azienda locale Ataf, e la vendita della quota pubblica (il 49%) della sociatà che gestisce l’unica linea realizzata della tramvia. Da Mauro Fuso, che guida la Camera del lavoro metropolitana, e da Alessandro Carmignani, segretario della Filt-Cgil, arriva l’ennesimo appello: «Siamo contrari a una privatizzazione ora e al 100%, e favorevoli alla gara regionale, necessaria per accedere a risorse economiche altrimenti non disponibili, per stare in un sistema che comprenda anche l’area metropolitana, e per ottenere economie di scala». Quanto alla tramvia, Fuso è chiaro: «Anche con una sola linea, è una gallina dalle uova d’oro, con 565mila euro di utili nel 2010. E se fosse stata fatta anche la linea 2, bloccata dal sindaco quando unilateralmente ha pedonalizzato piazza San Giovanni, i guadagni sarebbero ancora maggiori». Per questo, osserva il sindacato, Renzi vuole venderla ai privati, riparandosi dietro il deficit di Ataf di circa 7 milioni di euro in questo 2011. Deficit del quale il sindaco offre come unica chiave di lettura il costo del lavoro.
In risposta, oggi gli autisti e gli altri lavoratori Ataf assicurano la loro presenza in Palazzo Vecchio, per un Consiglio comunale che si annuncia molto caldo.
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