Maschera e mantello contro il crimine l’America scopre i supereroi fai-da-te

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NEW YORK – Ma siamo proprio sicuri che questo è un lavoro per Superman? Sulle strade di mezza America s’avanza la più bizzarra pattuglia di vendicatori mai vista. Batman e Robin, Superman e l’Uomo Ragno. Ma anche eroi liberamente ispirati a quelli dei fumetti e pericolosamente inventati: Red Voltage, Asylum, Terrifica. I volontari travestiti da supereroi inondano di notte i viali più popolosi di New York e San Francisco, Boston e Minneapolis. Ma davvero bastano quattro volontari in calzamaglia per tenere lontani aggressori e tipacci? E soprattutto: chi ci difenderà  da questi improvvisati, e certamente non autorizzati, difensori?
Il dibattito divampa con la velocità  con cui Ronan Daniels smette gli abiti borghesissimi del consulente immobiliare, specializzato nella concessione di prestiti, per infilarsi nella tuta rossa di Red Voltage, il capo dei vendicatori di Salt Lake City. «Sì, magari ci sono momenti in cui mi ritrovo davanti allo specchio e mi dico: ma che sto facendo?» confessa il 23enne al New York Times. Ma è un dubbio fugace. Nessuno ne ha, per esempio, Terrifica, la vendicatrice di New York che se ne va in giro tutta di rosa bardata nei bar d’appuntamento della Grande Mela, vigilando sulle donne che con l’alcol ci danno un po’ troppo: non voglio finiscano come me, dice, spiegando la sua metamorfosi con la sua cattivissima esperienza. Il fatto è che c’è qualcuno che, per inseguire il male, finisce poi per comportarsi mica tanto bene. A Seattle il vendicatore tutto muscoli Phoenix Jones è stato arrestato dopo aver spruzzato lo spray urticante su un paio di poveretti mentre tentava di placare una rissa. 
E già . Sono mica tutti come il giovane consulente immobiliare i nuovi aspiranti guerrieri della notte. Mike Gailey, ribattezzatosi Asylum al calar del sole, rivela di essere un ex delinquente. Ci sono tanti come lui, dice, che adesso cercano di farsi perdonare il passato così: armandosi di mazze da baseball, spray e walkie talkie. E la polizia che fa? Guarda. Le ronde non hanno bisogno di essere autorizzate perché perfino sfilare in maschera, o in pigiama, potrebbe ricondursi al Primo emendamento, cioè alla libertà  d’espressione che qui è davvero sacra. 
Un blogger, Teo Krulos, sta raccogliendo le loro storie su per farci un libro perché, racconta, il fatto «che ci sia gente che scenda in strada convinta di poter aiutare il mondo a diventare un posto migliore mi sembra una cosa fantastica»: ma lui stesso, che sta a Milwaukee, non si dà  pace del fatto che la polizia resti a guardare, sarebbe meglio desse una mano, molti rischiano davvero di farsi del male da soli, dice, «anzi sono così consci dei loro limiti che hanno cominciato a organizzare perfino corsi e allenamenti». 
Certo, il confine tra lecito e illecito è difficile da mascherare. Ma quando il San Francisco Weekly è andato a guardare sotto il cappuccio di The Ray, il supereroe arrestato dopo una serie di blitz nel campo cittadino di Occupy Wall Street, ha scoperto che il travestimento nascondeva un razzista vero, intriso di ideologia suprematista. Più che al mantello di Batman, insomma, guardava al cappuccio del Ku Klux Klan: il mito dell’America più retrograda che neppure Superman, quello vero, riuscirebbe a sgretolare.


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