Manovra, oggi la fiducia al Senato La Lega protesta con fischi e cartelli

by Sergio Segio | 22 Dicembre 2011 7:47

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ROMA — Nessuna sorpresa. Il decreto Milleproroghe, domani all’esame del Consiglio dei ministri, non conterrà  interventi di modifica del decreto salva Italia che sarà  approvato oggi dal Senato con un voto di fiducia che ha scatenato l’ira della Lega Nord e la successiva dura reprimenda del presidente di Palazzo Madama, Renato Schifani. Al momento di prendere la parola per porre in Aula la questione di fiducia, il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, Pietro Giarda, è stato subissato dai fischi dei leghisti, tra i cui banchi è spuntato anche un cartello: «Governo ladro».
Durissima la reazione di Schifani. «Vergognatevi, avete ridotto l’Aula del Senato a uno stadio, è uno scempio al Parlamento, una vergogna» ha detto il presidente ai senatori leghisti, sospendendo la seduta e assicurando provvedimenti di censura verso i responsabili quando saranno stati identificati. La fiducia sulla manovra sarà  votata questo pomeriggio e in Aula interverrà , alla fine della discussione, Mario Monti, che ieri ha curato personalmente la messa a punto del decreto Milleproroghe, escludendo qualsiasi intervento di correzione della manovra.
Così, nel consueto decreto di fine anno, ma che potrebbe non essere l’ultimo del 2011, entrano solo mere proroghe di termini di legge in scadenza: gli sfratti, la carta acquisti, le assunzioni nella pubblica amministrazione, le impronte digitali sulla carta d’identità , il sistema di tracciamento dei rifiuti industriali. Il Consiglio dei ministri potrebbe tornare a riunirsi già  il 29 dicembre per stanziare altri 400 milioni di euro per il trasporto pubblico locale dopo l’accordo di ieri con le Regioni.
Chiuso il capitolo della manovra, la «fase due» dell’esecutivo Monti non tarderà  molto a concretizzarsi. Il viceministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha preannunciato provvedimenti «che avranno grande impatto sulla vita dei cittadini». «Al più presto», ha detto, saranno adottate «proficue misure» per la liberalizzazione dell’economia, «uno degli obiettivi strategici del governo», e «che non avranno carattere punitivo». Nello stesso tempo il governo spingerà  l’acceleratore sulla revisione integrale della spesa pubblica. «Dalla spending review deriveranno ulteriori risparmi, veri, permanenti e strutturali» ha assicurato Grilli, che tuttavia ha gelato le aspettative delle imprese creditrici dello Stato: anche la sola certificazione del credito, chiesta per poter scontare le fatture in banca, si tradurrebbe infatti in un aumento del debito pubblico.
Il decreto Milleproroghe di domani dovrebbe comunque essere a saldo zero. Nel provvedimento ci sono le proroghe degli sfratti per le categorie sociali disagiate, della carta acquisti, delle assunzioni nella pubblica amministrazione, dell’obbligo di licenza per gli Internet point e del programma di verifiche sismiche fino a tutto il 2012. L’avvio del sistema di tracciabilità  dei rifiuti industriali viene spostato dal primo febbraio al 2 aprile, mentre i vertici di Enpals e Inpdap, in attesa dell’unione nella SuperInps, vengono prorogati fino all’approvazione dei bilanci 2011, mentre il termine per il varo delle nuove norme sui taxi abusivi viene spostato al 30 giugno prossimo.

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