Lo Yemen spera nei «dati shock»

by Editore | 28 Dicembre 2011 7:31

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Perché, dicono, uno dei problemi di cui soffre lo Yemen è la sua immagine consolidata: sui media internazionali questo paese all’estremo sud della penisola arabica compare in associazione alle parole terrorismo, ribellioni, al Qaeda, sicurezza, o tutt’al più «primavera araba», proteste. Di rado o mai è associato alle parole economia al collasso, agricoltura in crisi, penuria d’acqua, povertà . «Non è la situazione umanitaria che fa i titoli», si lamentava il coordinatore delle agenzie umanitarie Onu in Yemen, Jens Toyberg-Frandzen (al notiziario Irin news, il 20 dicembre): «Non credo che molti si rendano conto della situzione».
Le ultime cifre diffuse dall’Onu proprio ieri però sono davvero da shock. Riguardano la malnutrizione. Un monitoraggio condotto in ottobre dal ministero della sanità  yemenita con il sostegno dell’Unicef, su 3.104 famiglie nel governatorato di Hudeidah, ha raccolto dati su 4.668 bambini sotto i 5 anni: risulta che quasi un terzo (il 31,7%) soffrono di «malnutrizione acuta globale», di cui il 10% sono casi gravi. Risulta anche che il 60% di tutti i bambini sono sottopeso e il 54,5% sono rachitici, ovvero sono troppo bassi per la loro età , segno di malnutrizione da lungo tempo. 
Risultati analoghi sono stati raccolti in altre zone del paese. Nel governatorato di Abyan, nel sud (zona di scontri tra le trtuppe governatiore e i ribelli etichettati al Qaeda), l’Unicef in settembre aveva rilevato un tasso di «malnutrizione acuta globale» del 18,8%. nel governatorato di Hajjah, era del 31,4%, e quasi il 44% dei bambini soffre di rachitismo.
«Ovunque andiamo, comunque lo guardiamo, il tasso di malnutrizione acuta on yemen è incredibilmente alto», dichiara il capo dell’Unicef nel paese arabico, Geert Cappelaere (di nuovo a Irin news, 27 dicembre). Si consideri che l’organizzazione mondiale della sanità  considera il 15% di popolazione malnutrita la soglia dell’emergenza: lo Yemen dunque supera quella che è internazionalmente riconosciuta come soglia dell’emergenza umanitaria. 
Il notiziario Irin (pubblicato dall’ufficio Onu per gli affari umanitari) fa notare che la malnutrizione registrata in ampie zone dello Yemen è comparabile a quella che si trova in Somalia: se non si verifica lo stesso tasso di mortalità  è perché fino a tempi recenti lo yemen ha avuto un sistema sanitario di base funzionante, per quanto basilare. Anche questo però è collassato negli ultimi 10 mesi di turbolenze politiche: le manifestazioni di protesta cominciate in febbraio, l’escalation di repressione sfociata in una quasi guerra interna. Certo, l’accordo di pace del mese scorso ha riportato la calma almeno nelle grandi città , Sana’a e Taiz, e a un governo ad interim per portare il paese a elezioni, in febbraio. Ma gli operatori umanitari dicono che poco è cambiato sul terreno nelle zone del nord e del sud dove restano attive forze ribelli. Lo Yemen ha ormai almeno mezzo milione di sfollati interni (per i conflitti), senza contare i 210mila rifugiati e 500mila immigrati stranieri, per lo più dal corno d’Africa. 
Così l’Onu stima che 7 milioni di persone in Yemen non abbiano la sicurezza alimentare – significa un terzo della popolazione che non è sicura di avere un pasto ogni giorno. Il numero potrebbe risultare più alto, quando in gennaio il Programma alimentare mondiale avvierà  un monitoraggio aggiornato. Intanto, instabilità  e conflitti hanno portato molti a lasciare le campagne per cercare relativa sicurezza a Sana’a, che infatti cresce a gran velocità  – ma questo sta aggravando la penuria d’acqua, con le falde idriche ormai deplete. Così l’emergenza umanitaria sembra destinata ad aggravarsi – anche se la cosa non fa molto notizia.

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