L’Iraq e le Nazioni unite annunciano una procedura per i rifugiati iraniani
L’Iraq e le Nazioni unite hanno raggiunto un accordo per risistemare gli oltre 3.000 iraniani che vivono dagli anni ’80 in un accampamento in territorio iracheno. I residenti di Camp Ashraf sono membri dell’organizzazione dei Mojaheddin del popolo iraniano, che nei primi anni ’80 lanciò la lotta armata contro il regime rivoluzionario in Iran scegliendo si allearsi con l’Iraq di Saddam Hussein, il quale li accolse e li armò; durante la guerra Iraq-Iran i Mojaheddin del Popolo combatterono insieme all’esercito iracheno contro il proprio paese. Alla caduta di Saddam gli Stati uniti presero il controllo di Camp Ashraf e disarmarono i ribelli iraniani; cedettero poi il controllo al governo di Baghdad nel 2009. Da allora Baghdad vuole chiudere Camp Ashraf, i suoi abitanti resistono. In aprile un raid dell’esercito iracheno han lasciato 34 morti nel campo – le autorità parlano di questioni d’ordine pubblico, i Mojaheddin di un vero e proprio attacco. Secondo l’accordo annunciato ieri, i residenti del campo saranno trasferiti in un luogo temporaneo dove le Nazioni unite esamineranno il loro status di rifugiati, primo passo perché possano essere risistemati fuori dall’Iraq. Il comunicato precisa che la risistemazione sarà volontaria. Non è chiaro quando la procedura comincerà , né se gli occupanti di Camp Ashraf accetteranno di muoversi.
Related Articles
E adesso i profughi rischiano di pagare le atrocità dell’Isis
Europa. Venerdì vertice dei ministri degli Interni a Bruxelles
Nuovo look vecchio Fronte nazionale
Marine Le Pen, 44 anni, che sta pensando di abbandonare il nome Fronte nazionale e di presentare alle legislative delle liste «Bleu Marine», la «figlia di» Jean-Marie che nel 2002 era arrivato al ballottaggio mettendo a terra Jospin, vuole essere il «terzo uomo» della campagna e non farsi superare da Mélenchon.