L’autogol di Cisl e Uil ora contano più gli autonomi

by Sergio Segio | 6 Dicembre 2011 7:32

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TORINO – Il problema è serio. In base alle stesse norme che da gennaio escluderebbero la Fiom dai consigli di fabbrica di tutto il gruppo Fiat, Fim e Uilm finirebbero in minoranza. Il nuovo accordo in discussione in queste ore a Torino prevede infatti che venga abolito qualsiasi criterio di rappresentanza in fabbrica e che dunque ogni organizzazione abbia nei consigli due membri indipendentemente dal suo peso reale tra i lavoratori. Così accadrà  che i sindacati non confederali, Fismic, Associazione quadri e Ugl avranno in tutto sei rappresentanti mentre Fim e Uilm insieme si fermeranno a quattro. I metalmeccanici di Bonanni e Angeletti finirebbero così per essere stritolati dallo stesso meccanismo che hanno messo in moto escludendo la Cgil. E la Fiat avrebbe ottenuto di consegnare ai sindacati autonomi la maggioranza in tutti i suoi consigli di fabbrica.
La questione comincia a preoccupare i vertici di Fim e Uilm. Tanto che ieri mattina, a margine della trattativa torinese, un dirigente della Fim avanzava una proposta per superare l’impasse. «Si potrebbe risolvere decidendo di far eleggere in fabbrica i rappresentanti dei sindacati e impegnandosi a rispettare le proporzioni di voto nella composizione dei consigli». Una strada stretta. In concreto se in consiglio di fabbrica siedono dieci rappresentanti, il voto delle tute blu servirebbe a distribuire i seggi in modo proporzionale alla rappresentanza superando il sistema di attribuirne due a ogni organizzazione. Il meccanismo premierebbe certamente le organizzazioni più grandi ma non si capisce per quale motivo le più piccole dovrebbero accettare, potendo invece sfruttare la situazione di vantaggio data dal sistema della nomina paritetica. Inoltre l’introduzione del criterio della rappresentanza è in aperta contraddizione con la logica dell’accordo che si sta discutendo a Torino. Se infatti si accetta che i consigli di fabbrica siano espressione dell’orientamento dei lavoratori, è evidente che non si può escludere da quei consigli il sindacato più forte in Fiat che è la Fiom. Sarebbe infatti difficile spiegare come mai alle elezioni per le rsa si possono presentare tutte le organizzazioni tranne la Cgil.

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