L’attacco dei sindacati. Napolitano: il Parlamento ha dato una grande prova

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ROMA – «Sembra fatta da mio zio, che di economia non capisce un bel nulla: è pensata solo per far cassa subito, senza toccare i grandi patrimoni». Alza il tiro la Cisl, che presidia insieme a Cgil e Uil piazza Montecitorio contro una manovra «ingiusta e iniqua». E Raffaele Bonanni, dopo aver “bocciato” in economia il premier-bocconiano, invoca un tavolo di concertazione col governo anche perché «il gioco vero dei partiti è puntare alle elezioni anticipate, Monti perciò farebbe bene ad aprirsi al confronto con noi nel suo stesso interesse». Durissima anche la Camusso, che annuncia un nuovo presidio a Montecitorio del pubblico impiego in sciopero domani, «è una stangata recessiva, squilibrata, iniqua e noi andremo avanti nella nostra battaglia per modificarla». 
Messo sotto pressione dai sindacati, che manifestano l’intenzione di «non dare tregua neanche a Natale», Monti può contare invece sull’appoggio che arriva sempre dal Colle. Il presidente Napolitano va ad Assisi, per assistere al concerto di Natale nella Basilica e visitare la tomba di San Francesco, e a cronisti che vogliono sapere dei 61 voti in meno per l’esecutivo alla Camera la mette “in positivo”. «Io non so come sono andate le cose dal punto di vista delle assenze e delle presenze – dice il presidente della Repubblica – ma credo che comunque il Parlamento abbia dato una grande prova nel seguire la discussione sulla manovra e coronarla con l’approvazione». Un «passo importante» l’approvazione del provvedimento, insiste, lanciando dunque segnali di ottimismo sulla tenuta e il cammino dell’esecutivo. Ma gli italiani, oltre che a Monti, devono aggrapparsi anche a San Francesco patrono d’Italia? «Dobbiamo aggrapparci soprattutto a noi stessi», è la risposta di Napolitano, che poi ospite a pranzo in convento dai francescani taglia una torta fatta con tre panettoni rosso, bianco e verde e scherza, «l’importante è che la fetta sia di tre colori, perché con un solo colore sarebbe un’altra cosa…».
Con la richiesta di concertazione di Bonanni, «espressa con la consueta franchezza», si schiera Beppe Fioroni del Pd. Sollecita il governo a non rifiutare, perché sostenere che la previdenza non è materia di cui discutere con i sindacati è «un errore concettuale e di merito». Contro il leader della Cisl invece il capogruppo del Pdl al Senato Gasparri, che ironizza: «Se Bonanni avesse ascoltato veramente suo zio non esperto in economia avrebbe forse evitato di fare l’apprendista stregone che ha preso le distanze dal precedente governo, auspicando i tecnici contro i quali è poi sceso in piazza». 
Ma altre bordate contro la manovra arrivano dalla Cgil, con Susanna Camusso che continua ad attaccare un decreto che pesca solo dai redditi di lavoratori e pensionati «senza intaccare le grandi ricchezze». Per la verità , il segretario della Cgil qualche timido segnale di inversione di tendenza lo intravede nella tassazione innalzata sui capitali scudati ma «è poca cosa, rispetto ad una vera patrimoniale». Resta perciò una manovra profondamente squilibrata, un tratto che va corretto «anche per gli effetti recessivi che avrà  sul paese in termini di potere d’acquisto». I dati sulla produzione industriale, rileva la Camusso, sono in totale calo, le previsioni sull’occupazione pessime, «ma gli effetti antirecessivi della manovra economica che erano necessari non ci sono».


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