La vita a noleggio
Avere o essere? Scegliere non è più necessario. La società dei consumi – alle prese con i venti gelidi della crisi – ha scoperto la terza via: noleggiare. Abbiamo pochi soldi in tasca, meno spazio in casa e zero tempo a disposizione. La proprietà , più che un furto alla Proudhon, è un lusso che non ci possiamo più permettere. E in tutto il globo sta decollando il business della vita in affitto.
Il ventaglio di offerte ormai è vastissimo: bastano pochi soldi e ci si può regalare per qualche giorno un super-telefonino, un golden retriever, il frigo nuovo di zecca, un trapano oppure una borsa Kelly della collezione Hermes per far crepare di invidia, giusto qualche ora, le amiche. Il Comune di Torino, fiutato l’affare, offre a noleggio (costo 3.500 euro al giorno) la banda musicale dei Civich, 38 vigili urbani armati di trombe e ottoni, ideali per allietare le nozze dei giovani sabaudi e dribblare i pali stretti del patto di stabilità . In Giappone sono già oltre: la Hagemashi Tai, capofila di 137 agenzie simili spuntate come funghi negli ultimi anni, affitta attori per far numero ai matrimoni – prezzo 120 euro al giorno, qualcosa di più se è richiesto un discorso di circostanza – o per rimpolpare il carnet di amici su Facebook.
Le ragioni del boom della noleggio-mania sono semplici: «La gente ha vissuto per tanto tempo al di sopra dei propri mezzi. Riempiendo i garage di casa e gli armadi di oggetti inutili. Adesso si contano anche gli spiccioli. E in molti hanno scoperto che spesso prendere in affitto un oggetto è più razionale ed economico che comprarlo», racconta Edmondo Colliva, fondatore di Italnolo, società leader nel settore con 40 punti vendita (pardon, affitto) in tutta Italia.
Prendiamo la superstar 2011 del catalogo dell’azienda spezzina, il decespugliatore: «Costa qualche centinaio di euro – spiega l’ad – si usa due volte all’anno e quando serve di solito è rotto. Noi lo noleggiamo a 15 euro al dì e, guarda caso, tira da matti». Morale: gli affari di Italnolo vanno a gonfie vele e crescono «a ritmi del 30% l’anno», trainati dagli oggetti quotidiani per sistemare la casa. «Si piazzano benissimo i trapani, i trabattelli per imbiancare, prezzo 7 euro al giorno – aggiunge – . Assieme al risparmio c’è anche l’aspetto ecologico visto che dieci articoli noleggiati evitano di produrne inutilmente cento».
La stella polare dei noleggiofili, insomma, è il risparmio. E non a caso la catena di vendite al dettaglio che guadagna di più in Gran Bretagna in questo periodo è la Bright House, 243 punti vendita dove si può prendere in leasing di tutto: dal Blackberry – 8 euro alla settimana – al sofà , dalla Wii (6 euro) fino al depilatore da donna. «La gente vuol spendere meno e noi abbiamo i negozi pieni – spiega l’ad Leo McKee – . E se dopo un po’ si vuole acquistare il prodotto l’affare è fatto». Affare, in effetti, per il venditore, visto che il tasso è del 29%.
Macina profitti anche la Babyplays.com, fondata nel 2007 negli Usa per “prestare” a pagamento giocattoli ai bambini. Per 19,99 dollari al mese si possono scegliere quattro articoli diversi ogni 30 giorni: la Barbie, il Lego, il videogioco o la pista delle automobiline. Restituendole, invece che metterle in soffitta, una volta che i piccoli si sono stufati. E quando devono andare a scuola? Ci pensa Amazon, che con il suo tablet Kindle garantisce i libri di testo in affitto a un costo inferiore dell’80% al prezzo di copertina.
Il risparmio però non è tutto. Nell’era della società liquida, il noleggio è anche la chiave per realizzare i sogni della categoria “vorrei ma non posso”. Prendiamo il cane. Quanti di noi desiderano un tenero cucciolone da accarezzare nel fine settimana ma sanno che non hanno il tempo per stargli dietro dal lunedì al venerdì? No problem: adesso c’è Flexpetz.com, il servizio dei quattrozampe in affitto. L’animale – sempre lo stesso – viene recapitato a domicilio con un servizio navetta e per 48 ore (o più, dipende dai nostri desideri) ci scondinzola e salta intorno, per rientrare alla base il lunedì. La felicità di una bella passeggiata al parco con un elegante e affettuoso Labrador non ha prezzo. E in effetti è così: costa 99 dollari l’anno di iscrizione a Flexpetz, 150 per il corso d’orientamento e poi 48 dollari al giorno. Il vitto, è la buona notizia, lo fornisce l’organizzazione.
I beni di lusso sono un’altra delle aree a maggior crescita per il business del noleggio. Lorenzo Herrnhut Girola l’ha capito da tempo e ha aperto su internet nel 2007 il sito Myluxury.biz. Un catalogo online di oggetti da sogno che grazie alla formula del prestito a tempo diventano all’improvviso accessibili (o quasi) a tutti: quante volte abbiamo fantasticato di poterci presentare in società con nel taschino una pochette da 350 euro? Oggi è possibile alla modica cifra di 15 euro d’affitto alla settimana. «Malgrado la crisi anche nel 2011 gli affari sono in crescita», assicura Herrnut Girola. Per girare qualche giorno con a tracollo la borsa Kelly di Hermes – uno sfizio da 350 euro alla settimana – c’è sempre una piccola lista d’attesa. «Poca roba rispetto ai 4.500 euro e ai 12 mesi per la consegna necessari per acquistarla», sorride il titolare del sito online.
Affittata la pochette e sistemato il capitolo borsa, resta il dilemma di come vestirsi. E anche qui il rutilante mondo del noleggio ha la soluzione a portata di mano. Unica accortezza – nel mondo della moda esistono forti ipersensibilità – è dosare bene le parole. «Noi non facciamo noleggio, né affitto né dress sharing – puntualizza Vittoria Bono, ideatrice a Milano e Brescia di Ego, ecologico guardaroba organizzato – il nostro modello di business si chiama utilizzo condiviso». Cambiano i termini, ma il risultato, più o meno, è lo stesso: Ego ha una ricca collezione di abiti e fornisce ai suoi abbonati 30 vestiti al mese, lavati e stirati. Zero spese d’acquisto, zero di manutenzione e un canone che nell’era delle promozioni viaggia attorno ai 30 euro a settimana.
Il cerchio dell’esistenza in affitto così è chiuso. Ci si può vestire, regalarsi un tocco d’eleganza e un animale da compagnia, viaggiare in auto (il business del rent-a-car è cresciuto del 7% anche nel 2011), arredare la casa, imbiancarla e curare il giardino senza possedere davvero niente. Per completare il quadro, si può affidare anche il proprio trapasso – in fondo capita una volta nella vita – all’economica soluzione del noleggio. La Hagemashi Tai – in Giappone sopravvive il mito romano delle prefiche – può mandarci per un centinaio di euro a testa una decina di comparse pronte a versare calde lacrime per noi. Il Comune di Torino può garantirci un vigile in affitto per regolare il flusso di traffico e di parenti. Costo 22,2 euro all’ora e 1,39 euro per ogni chilometro della vettura impegnata. Poco male, il conto finale non importa. Tanto a saldarlo saranno gli eredi.
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