La Siberia di Yulia Trasferita di notte in una colonia penale

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MOSCA — Condannata per aver firmato l’accordo sul gas con la Russia, incarcerata in cattive condizioni di salute, filmata contro il suo volere in cella e ora trasferita nella notte in una colonia penale nell’Est del paese. L’odissea di Yulia Tymoshenko, ex primo ministro, eroina della rivoluzione arancione del 2004 sembra non avere fine. Dopo che al suo avvocato avevano detto che nulla sarebbe accaduto a cavallo dell’anno nuovo, ieri mattina all’alba la madre di Yulia ha scoperto la novità . Arrivata alle sei con un pacco per la figlia, le è stato detto che la prigioniera non si trovava più nel carcere di Kiev. Secondo quanto hanno poi appurato i suoi sostenitori, Yulia è stata spostata a braccia dalla cella nella quale dormiva e caricata su un furgone cellulare. Dopo diverse ore di guida nella notte, è arrivata alla colonia penale numero 54, vicino alla città  di Kharkiv, nella zona russofona del paese.
Il luogo è un vecchio penitenziario che esisteva già  in epoca sovietica (ere una colonia «modello») nel quale le detenute lavorano per otto ore al giorno. Nella colonia si trovano anche 14 ergastolane. La Tymoshenko sarebbe stata collocata in una cella che divide una doccia con altre sette detenute, anche se nella stanza ora c’è solo un’altra donna oltre a Yulia.
Dopo la condanna di primo grado avvenuta in ottobre (sette anni e 200 milioni di dollari di danni da ripagare allo Stato), a nulla sono servite le proteste dell’Europa e degli Stati Uniti. L’Ue ha pure bloccato il processo di associazione dell’Ucraina sul quale il presidente Yanukovich contava molto.
La corte d’appello ha però respinto il ricorso degli avvocati di Yulia e le sue condizioni fisiche (soffre di mal di schiena e ha problemi di stomaco) sono state giudicate irrilevanti da un medico di parte.
Così nella notte tra giovedì e venerdì si è arrivati al trasferimento che ha subito suscitato una presa di posizione dell’Unione Europea. Un portavoce ha detto che l’Ue ha chiesto all’Ucraina di prendere decisioni trasparenti sulla questione dell’incarcerazione di Yulia Tymoshenko. Inoltre l’Unione chiede che le condizioni siano rispondenti agli standard internazionali. In ogni caso, si attendono spiegazioni ufficiali da parte del governo ucraino.
L’accusa in base alla quale Yulia è stata condannata si riferisce all’accordo firmato con Vladimir Putin grazie al quale venne risolta la crisi del gas. L’accusa ha sostenuto che l’intesa era in realtà  del tutto sfavorevole per il paese e che la Tymoshenko nel firmarla aveva abusato del suo potere come primo ministro. Una accusa che è sempre stata respinta come «ridicola» dalla Tymoshenko.
Ma la condanna a sette anni potrebbe anche non essere l’ultima perché la Tymoshenko è sotto indagine per fatti che risalgono a prima che diventasse premier e che riguardano la sua attività  da imprenditrice nel settore del gas.
Si è sempre detto che l’intera vicenda è motivata dalla volontà  di Yanukovich di non avere la Tymoshenko come avversaria alle prossime elezioni presidenziali. Ora però i sostenitori di Yulia vedono dietro a tutti quello che sta accadendo la volontà  di cancellarla quasi fisicamente.


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