«A gennaio i nuovi criteri per i contributi»

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ROMA – Già  a partire dal prossimo mese di gennaio il governo indicherà  i nuovi criteri per la ripartizione dei fondi per l’editoria utili a eliminare le situazioni di spreco. A annunciarlo, confermando così il percorso scelto per un intervento a favore di cento testate giornalistiche a rischio chiusura, è stato ieri il sottosegretario con delega all’editoria Carlo Malinconico incontrando nella sede della Fnsi i redattori e i poligrafici di Liberazione, il quotidiano di Rifondazione comunista che da gennaio sospenderà  le pubblicazioni a causa dei tagli fatti dal governo Berlusconi e confermati da Monti. Insieme al ministro per il Welfare Elsa Fornero, Malinconico ha anche promesso un nuovo incontro a tempi stretti con i dipendenti di Liberazione, durante il quale potrebbe annunciare interventi più concreti a favore del settore. Il sottosegretario ha invece escluso un intervento del governo all’interno del decreto Milleproroghe. «L’appello lanciato dal presidente della Repubblica – ha detto Malinconico – è la guida per il nostro intervento. I nostri criteri dovranno fare chiarezza nel settore aiutando i giornali che garantiscono il pluralismo e eliminando le situazioni che sprecano risorse». Alla giusta esigenza di una riscrittura del regolamento sull’editoria, si accompagna però l’esigenza di un intervento in tempi strettissimi. Sono molte le testate no profit, di partito, di idee e cooperative che rischiano infatti di chiudere i battenti nei prossimi mesi (e tra queste il manifesto). «Sappiamo perfettamente di essere una goccia nell’oceano della crisi – hanno scritto i dipendenti di Liberazione in una lettera aperta a Malinconico – ma sappiamo che intervenire subito per salvare la nostra e le altre testate, i nostri e tutti i posti di lavoro oggi minacciati, è ancora possibile. E’ una questione di giorni, anzi di ore». E stamattina Fieg, Fnsi e cdr di Liberazione incontreranno la società  editrice del giornale, la Mrc, alla ricerca di una soluzione in attesa dell’intervento del governo. Sempre a proposito della grave crisi del settore, va segnalato un ordine del giorno presentato dal senatore del Pd Vincenzo Vita in cui si impegna il governo a procedere rapidamente alla ripartizione dei fondi inseriti nel cosiddetto fondo Letta, e tra i quali figura anche l’editoria, ma anche a prevedere nel Milleproroghe «la parificazione dell’iva sui gadget non editoriali o culturali venduti nelle edicole a quella imposta sui medesimi prodotti venduti sulla rete commerciale ordinaria».


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