La crisi frena lo shopping natalizio

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ROMA – Sarà  la crisi, o la paura di momenti peggiori in arrivo nel corso del 2012, oppure il peso delle manovre e delle nuove tasse che secondo alcune stime peseranno per 1.130 euro a famiglia. Ma gli italiani hanno tirato il freno a mano e i consumi registrati per le festività  natalizie, dal regalo alle cene, mostrano il segno meno di ben 400 milioni di euro sotto le stime fermandosi a 4 miliardi. 

I dati di Federconsumatori, 
Adusbef e Codacons 
La spesa totale si sarebbe attestata su un esborso medio per ogni famiglia di 166 euro. Il dato, parziale e ancora da verificare nei prossimi giorni, viene dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che ha elaborato i numeri sui consumi nazionali. 
La discesa è stata del 18% per abbigliamento e calzature; del 24% per mobili, arredamento ed elettrodomestici; calo delle vendite prossimo al 7% per i prodotti di profumeria e cura della persona; meno 3% per i giocattoli e dell’1,5% per l’alimentazione. Stabili, o in leggera crescita, gli acquisti di elettronica di consumo +1% (trainata dal passaggio al digitale terrestre di alcune regioni e dalla vendita di smartphone) e di editoria (libri e cd). 
Secondo il Codacons, siamo di fronte ad un vero e proprio crollo dei consumi per il «peggior Natale da dieci anni». Ogni italiano, secondo l’associazione, ha tagliato di 48 euro la spesa. Una contrazione pesante sia per il settore dei regali sia per quello degli addobbi per la casa, mentre hanno retto gli acquisti di alimentari. Spese in picchiata pure nel settore dei viaggi, con una discesa vertiginosa per abbigliamento e calzature, dove il calo delle vendite ha raggiunto il meno 30%.
Le anticipazioni 
della Confcommercio
E pensare che soltanto qualche giorno fa a gettare acqua sul fuoco era stato il centro studi di Confcommercio secondo cui, nonostante tutto, il Natale sia pur intonato con la congiuntura, non avrebbe subito durissimi contraccolpi: l’81% degli italiani era pronto a feste “in tono dimesso”, ma il calo dei regali era stato fissato ad un sopportabile meno 2,4% rispetto al 2010 con la tenuta della quota di persone (una su due) che continua a gradire il rito dei doni natalizi. In diminuzione, secondo Confcommercio, l’attenzione dei consumatori per abbigliamento, elettrodomestici, e anche gli acquisti hi-tech con un sostanziale andamento positivo per gli alimentari, profumi cosmetici e giocattoli, mentre gli acquirenti che si affidano al web per scegliere i regali, sarebbero raddoppiati rispetto al 2010 e oggi supererebbero il 13% del totale. 
Secondo altre fonti di fronte alla crisi il consumatore ha pensato bene di tagliare acquisti giudicati fuori budget nonostante l’appeal del marchio. È il caso, in particolare, dell’iPhone 4S di Apple: secondo i dati diffusi dalla società  di ricerche Kantar Worldpanel Comtech, il melafonino, che ha riscosso un buon successo di vendite a ottobre in Gran Bretagna e Stati Uniti, in Europa non decolla a causa del suo prezzo giudicato troppo oneroso. In particolare in Italia (oltre a Francia, Germania e Spagna) non sarebbe riuscito a bissare il successo dei suoi predecessori, concedendo ai cellulari dotati di sistema Android, un indubbio vantaggio. 

Un cenone 
da dimenticare
Quest’anno, secondo la Coldiretti, sono stati spesi 2,3 miliardi di euro in cibi e bevande consumati a tavola tra il cenone della vigilia e il pranzo di Natale, che nove italiani su dieci hanno scelto di trascorrere a casa con parenti o amici. Un calo secco del 18% rispetto a quanto si è speso nel 2010. Un dato pesante che non si vedeva dal 2001, l’anno dell’attacco alle Torri Gemelle, quando il crollo fu del 28%.


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