La corsa al maxi emendamento Si lavora su scudati e pensioni

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ROMA — Il pagamento in contanti per le pensioni basse non verrà  bloccato dalle banche. Il governo avrebbe promesso parere positivo a un emendamento della Lega che aumenterà  da 500 a 980 euro il tetto per i pagamenti cash da parte della pubblica amministrazione.
Nella corsa contro il tempo per esaminare oltre 200 emendamenti, che ha impegnato i relatori della commissione Bilancio della Camera tutta la notte, questa è sembrata l’unica cosa certa mentre le attese novità  per modificare la manovra da 33,4 miliardi di euro sono ancora in alto mare. Come un ritocco per salvare i lavoratori nati nel 1952 che, secondo la stesura originale fatta dal ministro del Welfare Elsa Fornero, nel giro di pochi giorni passeranno dalla possibilità  di andare in pensione nel corso del 2012 a uno spostamento dell’uscita fino a sei anni. In questo pacchetto di salvaguardia potrebbero entrare anche precisi riferimenti ai lavoratori di Alenia e di Termini Imerese.
Per l’Ici-Imu l’ipotesi di un aumento dell’esenzione appare nelle ultime ore in salita. Compreso il «lodo Tabacci», dal nome del parlamentare dell’Api e assessore al Bilancio del Comune di Milano. La proposta contempla l’innalzamento del tetto per la prima casa da 200 a 400 euro, ma sulla base dell’Isee che misura sia il reddito sia la composizione del nucleo familiare. Resta invece aperta la partita per la rivalutazione degli assegni previdenziali con un adeguamento equivalente al triplo del minimo (circa 1.400 euro) o in forma parziale, per assegni fino a 1.270 euro, cioè due volte e mezzo. Tutte ipotesi che hanno comunque un costo da coprire.
Il lavoro è continuato fino a notte inoltrata, proprio per trovare le coperture finanziarie, calcolate in circa 5 miliardi di euro all’anno, per soddisfare qualcuna delle richieste di modifica della maggioranza. Tra le ipotesi più gettonate resta l’aumento del contributo di solidarietà  agli «scudati». Secondo Tabacci si sta pensando a un’aliquota più pesante per chi «vuole mantenere l’anonimato oppure a una sottoscrizione di Btp per un ammontare pari al valore dei capitali scudati». Insomma, si studierebbe la fattibilità  di un meccanismo per il quale si chiederà  agli «scudati» o un prelievo aggiuntivo (dall’1,5%, previsto ora dalla manovra, al 3,5% per i capitali e al 5% per gli immobili) o «in alternativa la sottoscrizione di Btp decennali con un tasso di interesse al 2,5-3%». Secondo Tabacci il Tesoro sta verificando queste ipotesi. Ma in ballo ci sono anche altre misure. Per esempio, su richiesta della Lega, un ritocco al ribasso delle pensioni d’oro e il taglio dei trasferimenti pubblici alle imprese che, come hanno ricordato ieri sul Corriere Francesco Giavazzi e Alberto Alesina, ammonta a circa 30 miliardi di euro all’anno.
Piero Giarda ha incontrato separatamente tutti i partiti per essere in grado di fornire al premier Mario Monti una fotografia degli scenari di intervento possibili prima dell’incontro con i sindacati. Un asso nella manica del governo per reperire risorse potrebbe essere l’abolizione del prelievo massimo di 1.200 euro per l’imposta di bollo su titoli e prodotti finanziari non soggetti a obbligo di deposito che oggi ammontano a 1.900 miliardi di euro. La relazione tecnica calcola per il 2012 questa imposta di bollo per un miliardo e 41 milioni di euro, che scende a 921 milioni di euro nel 2013 e a 493 nel 2014. Un aumento in percentuale potrebbe generare cassa strutturale molto ingente anche se avrebbe il profilo di una patrimoniale sul risparmio e quindi rischierebbe di allontanare gli investitori dall’Italia.
Secondo il relatore della Finanziaria Pierpaolo Baretta l’accordo sugli emendamenti più delicati per le coperture è atteso per questa mattina, quando ci sarà  maggiore chiarezza sulle modifiche possibili. Le Commissioni hanno tempo fino a domani per l’ok definitivo. Tra i dossier aperti anche l’asta delle frequenze e la «riclassificazione» dei contributi all’editoria.


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