by Editore | 16 Dicembre 2011 10:00
Nella missiva i due sindacalisti chiedono alla titolare del dicastero del Lavoro «di assicurare in modo formale che ai lavoratori in questione venga garantita la corresponsione dell’indennità di mobilità per tutto il periodo necessario al raggiungimento dei requisiti pensionistici». Fammoni e Lamonica hanno infine ricordato al ministro che «questi lavoratori si trovano in questa situazione perché sono state cambiate le regole in base alle quali si erano potute gestire senza troppe tensioni molte crisi aziendali e di interi territori».
Più in generale, sulla manovra, la Cgil considera «importanti» le modifiche sulle pensioni ma «la discussione non è chiusa» e «continua la mobilitazione per avere più equità ». «Non si è intervenuti adeguatamente – afferma Lamonica – per riconoscere una maggiore gradualità nè nell’abolizione delle quote nè per l’innalzamento dell’età di vecchiaia delle lavoratrici». L’alleggerimento di due anni oggi proposto «riguarda solo prevalentemente i nati nel 1952, e introduce ulteriori discriminazioni e disparità , come tra lavoratori privati e pubblici, ai quali la norma non si applica».
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