Keynes e Sraffa alle prese con un mistero del ‘700
Questa storia dell’enigma del trattato ha due protagonisti d’eccezione, Keynes e Sraffa, ma, aggiungerei, anche Dioguardi, che, per conto suo, ripercorre il labirinto dell’enigma, mettendo a verifica anche la ricerca di Keynes e Sraffa, per confermarla, ma con qualche dubbio.
L’enigma è quello dell’autore di un piccolo pamphlet, pubblicato a Londra nel 1740 e che ha questo frontespizio «An Abstract of a book lately published entituled a Treatise of uman nature». In sostanza c’è una presentazione del saggio sulla natura umana di David Hume. L’enigma, il mistero, è sull’autore di questo scritto. Questo pamphlet è stato a lungo dimenticato, poche copie sono state trovate nel XX secolo e solo nel 1938 è stato ristampato integralmente con una introduzione di John Maynard Keynes e Piero Sraffa. Ma fino al 1938 restava il mistero su chi fosse l’autore. Fu fatto anche il nome di Adam Smith che alla data della prima pubblicazione avrebbe avuto diciassette anni. Keynes e Sraffa individuano l’autore nello stesso David Hume, che avrebbe scritto questa introduzione, per fare pubblicità al suo trattato che aveva avuto scarso successo.
Un’altra storia, anch’essa intrigante è il perché e il come Gianfranco Dioguardi si sia appassionato a questo enigma, anche dopo il lavoro di Keynes e Sraffa. Il caso – dice Dioguardi – cioè aver trovato nel settembre del 2010, in una libreria di Milano, il libro di Luigi L. Passinetti, dal titolo Keynes e i keynesiani di Cambridge. E così anche Dioguardi si appassiona all’enigma, non si contenta della soluzione di Keynes e Sraffa e riprende tutta la ricerca dello sconosciuto autore dell’Abstract, per concludere «Ma possiamo esser certi che interrogativi e perplessità sull’ancora misterioso Abstract continueranno a proiettarsi nel tempo, nonostante le certezze che l’indagine di Keynes e Sraffa ci hanno fornito e testimoniato sulla paternità di Hume». Si tratta di appena 109 pagine, compreso, in appendice, l’«Estratto di un trattato della natura umana», che va letto con attenzione. Poche pagine, ma che ci fanno entrare nel magico mondo di Cambridge e ci mettono nel percorso di una ricerca, che non è solo bibliografia, ma che ci fa conoscere opere e autori di rilievo e dovrebbe insegnarci a leggere con più attenzione e curiosità .
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