Industria, il peggior risultato dal 2009
La conferma è arrivata ieri mattina da nuovi dati Istat sul fatturato e gli ordinativi in ottobre. In ottobre le vendite delle imprese, cioè il fatturato, segnano un microscopico incremento sul mese di settembre dello 0,1%, mentre su base annuale l’aumento è dell’1,1%. Molto più pesante è l’andamento degli ordinativi che registrano una caduta congiunturale dell’1,6%. Nei confronti dell’ottobre 2010 la caduta aumenta al 4,8%, il ribasso più forte dall’ottobre del 2009. Il crollo degli ordinativi (l’indicatore anticipatore della congiuntura più significativo) significa che nei prossimi mesi anche il fatturato è destinato a diminuire. Trascinando al ribasso il Prodotto interno lordo del quale oggi l’Istat diffonderà le stime preliminari del terzo trimestre.
In base all’indice destagionalizzato, la flessione degli ordini a ottobre deriva da una diminuzione dell’1% della componente interna e del 2,4% di quella estera, mentre su base tendenziale gli ordini interni sono caduti del 7,8% e quelli esteri presentano un lieve aumento del 3%. Per quanto riguarda il fatturato, invece, la componente interna nel mese sale dello 0,1% e quella estera scende dello 0,1%. Rispetto all’ottobre dello scorso anno, il fatturato è aumentato rispettivamente dello 0,3% e del 2,9%. Nella media dei primi 10 mesi dell’anno, gli ordini sono aumentati del 7,7% e il fatturato del 6,9%. Queste variazioni largamente positive danno il senso della caduta in atto.
Il settore di attività economica per il quale si registra l’incremento tendenziale maggiore del fatturato è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+17,3%), mentre la diminuzione più marcata riguarda la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-8,5%). Per gli ordinativi, l’aumento tendenziale maggiore si osserva per la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+5,4%). La caduta più ampia si registra per la fabbricazione di macchinari e attrezzature (-13,8%) da sempre un elemento portante dell’industria italiana.
In attesa della conferma che darà il dato sull’andamento del Pil, risulta evidente che la caduta sia del fatturato che degli ordinativi deriva in primo luogo dalla debolezza della domanda interna e nei prossimi mesi sarà ulteriormente ridotta dalle manovre correttive approvate prima da Berlusconi e Tremonti e ora dal Monti. Facile prevedere che i prossimi mesi saranno durissimi e la discesa del Pil toccherà il 2% nel corso dei primi tre trimestri del 2012, mentre si spera in una risalita alla fine del prossimo anno. La caduta del prodotto lordo comporterà , oltre a una flessione della domanda, anche una caduta dell’occupazione e migliaia di atipici saranno spazzati via dal mercato del lavoro. E con loro, secondo i sindacati, anche migliaia di lavoratori attualmente in cassa integrazione.
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