I pensionati in vacanza da Amazon

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Intanto, alle redazioni dei giornali arrivavano garbate letterine nelle quali i pierre dell’azienda americana affermavano solennemente che «Amazon ha sempre dimostrato la massima attenzione, non solo verso i clienti, ma anche verso le persone che vi lavorano». E deve essere così, se – come ha riferito giorni fa Stu Woo sul «Wall Street Journal» – sono sempre più numerosi i pensionati americani che montano sui loro caravan e si trasferiscono temporaneamente in località  sperdute come Campbellsville nel Kentucky o Coffeyville nel Kansas per essere assunti in qualità  di lavoratori stagionali nei magazzini di Amazon, sommersa di acquisti in questo periodo prefestivo. Certo, anche su un organo di stampa non propriamente sovversivo, si intuisce che lavorare per la gigantesca libreria virtuale non è molto gratificante: «Per lo più questi dipendenti – scrive Woo – appartengono alla comunità  dei workampers, lavoratori migranti del nostro tempo. Tanti sono pensionati che trascorrono tutto o parte dell’anno negli RV (i «parcheggi» per caravan, n.d.r.) e prendono impieghi temporanei in giro per il paese.
Secondo le testimonianze di numerosi lavoratori stagionali, Amazon paga un salario decente – nel magazzino di Fernley, circa 12 dollari l’ora (circa 9 euro), più gli straordinari, circa una volta e mezza rispetto al locale salario minimo – ma – è ancora Woo a parlare – «questo avviene in cambio di un orario lungo e di un lavoro pesante e tedioso… Può capitare che i lavoratori stiano in piedi per ore, prendendo i prodotti dagli scaffali, impacchettandoli e smistando la merce in arrivo. Molti affermano di avere perso due o tre chili in poche settimane». Insomma, volendo considerare la vicenda con quello sguardo ottimista e propositivo che anche i tecnocrati ci consigliano, potremmo arrivare alla conclusione che un impiego interinale da Amazon sostituisce efficacemente una dieta, con grande beneficio della salute degli anziani i quali, si sa, devono badare all’alimentazione ma soprattutto si devono tenere sempre in movimento. Non a caso, solo pochi dei pensionati intervistati da Woo hanno ammesso di lavorare per la società  di Bezos perché hanno bisogno estremo e urgente di soldi. Gli altri, invece, lo avrebbero fatto per finanziare dei viaggi «o per divertimento». Tutti in vacanza da Amazon la prossima estate?


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