Grandi opere e appalti comunali ecco le cento Tangentopoli all’assalto delle casse pubbliche

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Dagli appalti milionari che alimentavano il “sistema gelatinoso” della Protezione civile ai duemila euro per pratica con cui funzionari comunali e dell’Inps, a Napoli, promuovevano i finti ciechi. Dalle escort offerte da Tarantini per oliare i canali di spesa della Sanità  pugliese alle caciotte e ai cocomeri accettati dai dipendenti della Motorizzazione di Firenze per garantire facili esami di guida. La nuova Tangentopoli è un fiume che scende lungo la Penisola portando con sé pesci grandi e piccoli: i 21 parlamentari ma anche un esercito di amministratori locali attualmente sotto inchiesta o condannati per corruzione. L’ultimo a finire nei guai è stato Franco Nicoli Cristiani, vicepresidente del consiglio regionale lombardo, arrestato con l’accusa di aver preso una tangente da 100 mila euro per autorizzare la realizzazione di una discarica. Ma il 2011 è stato anche l’anno dell’inchiesta di Sesto San Giovanni, in cui è indagato Filippo Penati, e di quella di Parma sulle commesse del Comune per i pasti dei bambini che ha costretto alle dimissioni il sindaco Vignali. A giugno è stata arrestata l’assessore alla Sanità  del Piemonte, Caterina Ferrero, e il suo fac-totum chiamato “mister 15 per cento” con riferimento alle commissioni chieste per l’acquisto di pannoloni.
Una rete tessuta da migliaia di politici di tutti i partiti, manager, burocrati, persino toghe: fra gli indagati c’è un magistrato di Imperia che avrebbe promesso di intervenire per concedere misure di pena più lievi. Miliardi di euro (almeno 60, secondo la Corte dei Conti) finiti nel circuito illecito della sanità , dei rifiuti, nel business delle nuove energie che al Sud affianca il fenomeno mafioso: in Sicilia, a marzo, un deputato del Pd è finito in cella dopo essere stato colto in flagrante mentre gli consegnavano una mazzetta per la costruzione di un impianto fotovoltaico. Scene da Prima Repubblica. O di una Seconda al tramonto.


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